Gli eccezionali Presepi di Arcidosso: statue lignee provenienti dalla famiglia monastica di Betlemme

Arcidosso: In occasione delle feste natalizie il Comune di Arcidosso ha voluto compiere un vero salto di qualità nell'offerta spirituale e culturale attraverso l'arte della famiglia monastica di Betlemme, una famiglia monastica nata in Francia. «Ci siamo lasciati rapire dalla bellezza delle loro statue acquistate grazie alla generosità di alcuni benefattori - dicono dal Comune - preziose sculture in legno che oltre al valore artistico che esprimono, nascono dalla loro contemplazione del mistero di Dio attraverso la meditazione del Vangelo. Questo presepe, che sarà aperto e benedetto dal Cardinale Lojudice proprio il giorno di san Niccolò, quando verranno accese le luminarie, sarà allestito in via Cavour da Valentina Giambastiani».

Da quest'anno Arcidosso si comunicherà anche attraverso il fascino di questi Presepi speciali che popoleranno le vie e le Chiese. Le statue della famiglia monastica di Betlemme L’atelier d’arte di Betlemme è un laboratorio artistico che si trova nel monastero di Mougère in Francia, dove si producono statue in legno e in dolomia - pietra ricostruita.

Lo stile delle statue che si riferisce a modelli antichi dell’arte cristiana romana e gotica è caratterizzato da una grande semplicità. In Italia oltre al sito ufficiale: www.bethleem.org, si possono vedere direttamente statue e presepi in un’esposizione d’artigianato al monastero di Gubbio “ Madonna del Deserto”.


Il presepio allestito in via Cavour è chiamato “presepio Betlemme” perché è una produzione originale della famiglia monastica di Betlemme ideato da monache. È in legno massiccio e dipinto a mano. Gli occhi di Maria e Giuseppe sono chinati verso il Bambino Gesù, l’Emmanuele, Dio con noi venuto a dimorare in mezzo agli uomini.

Il Bambino Dio, avvolto in fasce come lo sarà nel sepolcro al momento della sua Passione, è tra le mani aperte di Maria segno di offerta che la Madre fa all’umanità.

San Giuseppe prega con le mani appoggiate sul suo bastone di viaggio, segno della sua autorità di padre putativo della santa famiglia. Il suo sguardo discreto e benevolo avvolge non soltanto la Vergine Maria e suo Figlio ma anche la moltitudine di uomini.

«Quando noi parliamo d’arte non parliamo di un lusso superfluo. Parliamo dell’incarnazione di un aspetto di Dio stesso perché Dio è amore gratuito. Dio è Bellezza e una cosa bella trasmette qualcosa della sua bellezza. Non è la bellezza estetica ma un riflesso di Dio che si manifesta nelle cose belle». Dalla Famiglia monastica di Betlemme.