Garante infanzia e adolescenza: a Montecitorio protocollo per diritto salute minorenni ospedalizzati

Camilla Bianchi è intervenuta al convegno ‘Family centered care: oggi e domani – I 25 anni della Fondazione Ronald McDonald’ che si è tenuto nella Sala Regina, con l’intervento del vicepresidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè

Roma: Le politiche e le azioni assunte in ambito del diritto alla salute devono “incidere sullo sviluppo ed il benessere delle persone di minore età sin dall’epoca prenatale” e per far questo, “credo che sempre più occorra con coraggio e sentimento creare nuovi modelli generativi di valore nell’ambito del percorso di cura e di assistenza, ciò non solo da parte del personale sanitario specializzato ma anche in un’ottica di sistema da parte di tutti gli attori direttamente e indirettamente coinvolti”. Lo ha detto la Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Toscana, Camilla Bianchi, che questo pomeriggio ha preso parte, a Roma, al convegno ‘Family centered care: oggi e domani – I 25 anni della Fondazione Ronald McDonald’. L’incontro ha fornito l’occasione per portare a conoscenza del recente Protocollo d’Intesa tra la Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Toscana e la Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald Italia, sottoscritto a Firenze lo scorso gennaio.

L’incontro si è tenuto nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio, con l’intervento in apertura del vicepresidente della Camera dei deputati, Giorgio Mulè, che ha portato i saluti istituzionali. La Garante toscana è intervenuta insieme, tra gli altri, al direttore del Dipartimento di neonatologia e terapia intensiva neonatale azienda ospedaliero universitaria di Careggi, Carlo Dani.

Il protocollo sottoscritto con la Fondazione McDonald, ha dichiarato Camilla Bianchi, è “un esempio concreto di come, a livello locale, si intendono attuare iniziative che si ispirano al Family Centered Care”. La Garante lo considera “un significativo passo in avanti in termini di civiltà e di crescita culturale per l’intero territorio della Regione, nel perseguimento di un congiunto e responsabile impegno nella garanzia dei diritti della persona di minore età”. Questo, proprio nella Toscana, terra nella quale “quel prendersi cura, quel monito di umanità ‘I Care’ ha trovato la sua massima espressione”.

L’intesa “sancisce per la prima volta sull’intero territorio nazionale la collaborazione tra un’istituzione pubblica e la Fondazione Ronald McDonald Italia”. L’idea, ha spiegato la Garante toscana, “nasce dalla volontà di contribuire al miglioramento del processo di cura e di assistenza delle persone di minore età ospedalizzate e delle loro famiglie, di alleviare il senso di malessere e di sofferenza che la malattia inevitabilmente porta con sé, nonché dalla consapevolezza di come la garanzia del Diritto alla Salute di bambine, bambini e adolescenti debba tenere in considerazione tutte le dimensioni della salute: quella fisica, psichica, mentale, sociale, artistica, culturale e finanche spirituale, attraverso un approccio che sia sempre più multi-professionale ed integrato sull’intero territorio”.

L’approccio è teso a “favorire un raccordo sempre più stretto e proficuo” che coinvolga “non solo il personale sanitario e socio-sanitario specializzato, ma anche in un’ottica di sistema e di rete tutti gli attori pubblici e privati direttamente e indirettamente coinvolti”, affinché “le politiche e le azioni assunte in ambito del Diritto alla Salute possano determinare un sostanziale rinnovamento delle condizioni di vita in termini di equità e di salute per tutti, in particolare per le persone di minore età”.

Miglioramento delle condizioni di salute e di benessere delle persone di minore età ospedalizzate ed al contempo delle loro famiglie, promozione dell’inclusione della dimensione culturale ed artistica nel percorso di cura, attraverso la partecipazione ad iniziative culturali, di espressione artistica, di conoscenza del patrimonio paesaggistico e ambientale, realizzazione di iniziative che coinvolgano direttamente ragazze e ragazzi non ospedalizzati in attività di tipo artistico laboratoriale e musicale, “nell’intento di incentivare la relazione tra pari nel processo di cura e di favorire altresì la reciproca crescita educativa, nonché l’accrescimento di un comune sentimento di umanità, solidarietà e rispetto dell’altro”. A questi obiettivi punta il protocollo tra la Garante toscana e la Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald Italia.

“Il Protocollo ha inoltre ad oggetto la diffusione dei contenuti e dei princìpi del Codice Etico del Diritto della Persona di Minore Età alla Salute ed ai Servizi Sanitari”, ha detto aggiunto Camilla Bianchi. “Il Codice Etico, redatto da questo Garante, è stato adottato da tutte le Direzioni Generali delle Aziende Ospedaliere ed Universitarie della Regione Toscana nel luglio 2023”. È rivolto a “per tutti i soggetti che operano in campo sanitario, al fine di garantire alle persone di minore età il migliore livello di cure e di assistenza dall’epoca prenatale, addirittura già prima del concepimento, sino al fine vita”.