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Follonica, Di Giacinto: 'Pessimo lo stato di manutenzione in città'
Follonica: «Se qualcuno prova a parlare del pessimo stato di manutenzione della città si sente replicare dal sindaco con l’ormai mitica frase: “Follonica non è Beirut”. Certo che non è Beirut - commenta il consigliere comunale Massimo Di Giacinto -, siamo in Italia e non in Libano e da noi mica c’è da decenni una guerra dopo l’altra!
E’ un paragone che non regge, serve a giustificare l’ingiustificabile per sostenere che tutto sommato c’è di peggio e le critiche, secondo il primo cittadino, sono perlopiù gratuite e infondate. Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti, perlomeno per le persone con un minimo di obbiettività e senza il prosciutto sugli occhi: strade, marciapiedi, parchi e spazi comuni, verde pubblico, strisce pedonali, segnaletica orizzontale e spiagge pubbliche, solo per fare un elenco come si dice “indicativo e non esaustivo”, avrebbero bisogno di maggiore cura da parte del comune. E non lo dico solo io, lo dicono anche tanti follonichesi e molti ospiti. E poi in parecchi lo pensano ma non lo dicono, chissà perché.
Questa situazione è confermata anche dai numeri, quelli dei danni subiti e denunciati dai cittadini a causa di una buca, un tombino messo male o un marciapiede malridotto. I sinistri per cui gli uffici comunali hanno aperto una pratica sono stati 33 nel 2019, l’anno successivo e nonostante la pandemia 31 e fino a giugno di quest’anno, più o meno, siamo in linea con quelli degli anni precedenti. Quasi tutti i danni contestati e richiesti hanno comportato il risarcimento, altri sono in corso di definizione col Tribunale di mezzo e veramente pochi, ma davvero pochi, rifiutati. Tradotto in soldoni vuol dire che il comune ha pagato nel 2019 poco più di 135mila euro, nel 2020 circa 105mila euro e quest’ann0 (dati al 30 giugno) intorno ai 56mila euro. E meno male che molto spesso i piccoli danni o infortuni, senza particolari conseguenze, non vengono neppure denunciati sennò il conto sarebbe molto più salato per il comune, cioè per tutti noi. Questo è l’inevitabile risultato di anni e anni di sottovalutazione dell’importanza di una manutenzione continua e costante delle infrastrutture cittadine tanto che oggi ne paghiamo le conseguenze. Follonica sembra “la città delle transenne”.
Siamo assediati dalle transenne, sono ovunque: in pieno centro come nei quartieri meno centrali. Sarebbero necessari molto tempo, parecchi soldi e soprattutto buona volontà, se ce n’è, per “rimettersi in pari”. E intanto in due anni e mezzo il comune ha dovuto giustamente pagare quasi 300mila euro per risarcire chi ha avuto danni alla sua persona o a cose non dovuti a disattenzione ma a un pericolo non prevedibile per l’incuria, con colpevole responsabilità del comune. Forse era meglio spendere questi soldi per sistemare qualche marciapiede, qualche buca per la strada o per sistemare i tombini malmessi e così evitare problemi alle persone e spese al comune per i risarcimenti. Una città come la nostra che aspira a migliorare la sua immagine, così come l’offerta turistica, deve investire di più e regolarmente nella manutenzione ordinaria che, alla fine, è un vero e proprio dovere istituzionale. Ma su questo mi sembra che, almeno sinora, Benini e compagni di viaggio fanno orecchie da mercanti».