FLC CGIL GROSSETO: «In Toscana più cattedre vacanti della media nazionale». I dati e l'analisi

Alessandra Vegni (Flc Cgil): «In Toscana più cattedre vacanti della media nazionale. Si lasci perdere la slot machine dell’algoritmo e si proceda alle convocazioni in presenza»

Grosseto: Più andiamo verso l’inizio dell’anno scolastico e più le sorti di molti docenti sembrano essere incerte. Ieri, mercoledì 4 settembre, è uscito il bollettino delle nomine dei docenti dalle graduatorie provinciali (Gps), riguarda i supplenti in tutta la provincia. «La Flc Cgil a oggi non è in grado di fornire dati precisi su cattedre coperte e vacanti nella nostra provincia, perché da quanto è uscito il bollettino stiamo raccogliendo una valanga di reclami su errori di distribuzione delle nomine – dice la segretaria Flc Cgil Grosseto Alessandra Vegni - Questo algoritmo che fa combaciare sedi con supplenti non fornisce sicurezze né spiegazioni, alcuni si trovano scavalcati da chi aveva punteggi inferiori, e il reclamo per queste persone è la prima cosa da fare».

«Perché continuare con questa baraonda quando si potrebbe risolvere tutto con le convocazioni in presenza lasciando da parte la slot machine dell’algoritmo? – lancia la proposta Vegni - È stato già molto difficile per i supplenti prevedere tutte le sue variabili e formulare una domanda, per le graduatorie Gps, che potesse davvero aiutarli»

La Toscana più cattedre vacanti rispetto alla media nazionale

In Italia permane un grande numero di cattedre vacanti. Con l’immissione in ruolo dei supplenti non verranno coperte tutte. Dal numero del contingente dei docenti fornito dal Ministero si evince che a livello nazionale gli insegnanti riusciranno a coprire solo il 70% delle cattedre totali.

«Il contingente toscano copre il 66% della disponibilità regionale – precisa Vegni - Perché in Toscana siamo così indietro? Se la nostra regione è quattro punti sotto alla media nazionale per quanto riguarda l’assegnazione delle cattedre, immagino che ci siano regioni che hanno dati migliori. Il Ministero ci ha lasciati indietro. Se in Toscana fosse coperto il 70% delle cattedre, ci sarebbero 145 posti in più già assegnati nella nostra regione.».

«Il contingente di insegnanti nella scuola dell’infanzia, sempre per quanto riguarda la Toscana, copre appena il 43% della disponibilità di cattedre/posti – dice Vegni - Del concorso 2020, superato da oltre 1300 persone, abbiamo ancora 546 idonei che aspettano la nomina».

Nella scuola primaria i conti parlano sempre di centinaia di persone in attesa. «Per quanto riguarda le scuole primarie nella nostra regione – fa il punto Vegni - su circa 1700 idonei, aspettano la nomina oltre 500 insegnanti».

Graduatorie non esaurite e carenza sistemica nel sostegno

«Perché il Ministero pensa a nuovi concorsi docenti quando c’è ancora una marea di idonei ai quali va assegnato il ruolo? Ricordo poi, che le graduatorie di alcuni concorsi Pnrr non sono ancora uscite – rimarca Vegni – i ruoli continueranno ad essere assegnati fino al 31 dicembre man mano che usciranno appunto le graduatorie. In questo anno scolastico stabilità e continuità didattica saranno due parole che rischiano di essere dimenticate. Potrebbe essere possibile, infatti, che un professore precario inizi la supplenza in una scuola e poi venga chiamato ad andare in un’altra perché può essere docente di ruolo in quell’istituto. È anche probabile che si trovi una soluzione a questi casi, ma chi ce lo dice?».

In provincia di Grosseto scarseggiano anche gli insegnanti di sostegno. «L’adeguamento dei docenti di sostegno arriva a punte del 66% - dice Vegni – un dato che, spiegato brevemente, equivale ad avere in alcune zone 2 insegnanti di sostegno precari su 3. Credo che l’andamento del precariato nel sostegno possa subire delle variazioni fisiologiche ma non del 66%. Servono sicuramente più risorse per alleviare questa criticità».

Personale ATA «Carestia delle nomine a collaboratore scolastico e altro lavoro in più sul personale amministrativo»

Per il personale Ata il nuovo anno scolastico sembra già un groviglio indistricabile. «Già da tabelle ministeriali si vede come non vengano attribuiti sufficienti Ata alle scuole – rimarca Vegni - In provincia di Grosseto sono quasi 800 gli impiegati, tra assistenti tecnici e collaboratori. A loro, che non bastano per coprire neanche il minimo fabbisogno indispensabile, davanti a interi plessi che non aprono perché manca il collaboratore, la Regione aggiunge un numero di deroghe».

Per la Provincia di Grosseto è di circa 100 persone. «Un 12% in più che anche aggiungendolo non riesce comunque a coprire i fabbisogni degli istituti – sottolinea Vegni – Il nostro territorio è caratterizzato da una bassa densità di popolazione che si confronta con una grande superficie. Abbiamo istituti scolastici delle aree interne con tanti plessi. Queste deroghe a malapena bastano per poter mettere un collaborare per plesso. In queste condizioni, aprirlo rimane proibitivo».

Agli assistenti amministrativi non sembrano concesse le stesse deroghe dell’altro personale scolastico. «Anche il personale amministrativo è penalizzato – conclude Vegni – da qualche anno anche svolge il lavoro che riguarda la retribuzione pensionistica. Ora non ricevendo aiuti, con questo carico burocratico sempre maggiore, probabilmente sarà ancora più in affanno».