"La prossima settimana": educazione, lettera aperta ai dirigenti scolastici
Stavolta non scriverò un articolo vero e proprio ma una lettera aperta a chi dovrebbe insegnare a crescere ai ragazzi che frequentano le scuole superiori specie a quelli degli istituti compresi nella Cittadella dello Studente a Grosseto. È un po’ di giorni che si stanno verificando degli eventi che definire assurdi è poco, molto poco, mi riferisco alla “vandalizzazione” che gli studenti (con elementi comprovati e visivi) perpetuano nei confronti dei frutti di un albicocco presente all’interno del campo di atletica. Sono due anni che quest’albero non da frutti, forse perché pure lui ha risentito della pandemia chissà, invece quest’anno s’è risvegliato e attualmente è carico di frutti buoni da morire ma, più frutti ci sono più certi personaggi, per non definirli in altro modo, si “divertono” spassionatamente a dargli la caccia. Rami spezzati, frutti per terra, schiacciati e dispersi in ogni dove, mi chiedo cosa abbiano fatto albero e frutti a questi giovinastri…non è dato sapersi. Il brutto di ciò è che dovrebbero, e uso volutamente il condizionale, essere tenuti d’occhio dai loro insegnanti questo perché, a dire il vero, ne ho visti solo due di numero, ed onore a loro, fare delle vere e proprie lezioni il resto specialmente in questo periodo li lasciano “allo stato brado” tra chi gioca a pallone chi ascolta musica e chi balla tutti sparpagliati per il campo di atletica. Da cittadino mi chiedo se loro “dirigenti scolastici” sono informati di come siano svolte le lezioni e avallino tali metodologie ma mi chiedo anche se ad esempio agli studenti dell’Agrario insegnano a potare le piante, a mantenerle e renderle rigogliose o a “sfregiarle” in tale maniera. L’educazione, questa sconosciuta, oggi è un optional in generale da parte di una buona rappresentanza di questi pseudo studenti che fanno della scuola più una passerella per esibire “minitop” che evidenziano seni ben formati o fuseaux aderentissimi che lasciano davvero poco all’immaginazione o dalla parte maschile urla, maniere ultra sguaiate, atteggiamenti da bulletti non solo nei confronti dei loro coetanei ma anche, come ho potuto constatare, verso gli stessi professori che faticano davvero a limitarli. Ho provato a contrastarli ma, visto il mio carattere tutt’altro che lieve, ho preferito desistere altrimenti sarebbe andata male sia a me sia a loro ma ciò è fonte di frustrazione estrema e non assicuro davvero di riuscire sempre a limitarmi. Mi chiedo se questi signori a casa loro fanno lo stesso, se trattano i loro genitori come quelle albicocche o quell’albero, se spaccano tutto quello che si trovano ad usare come succede spesso gli istituti che frequentano dove, mi risulta, siano ingenti i danni provocati che la Provincia deve riparare con capitoli di spesa parecchio risicati e anche li offese ai colleghi che sono preposti a tali compiti. No cari miei non è questo il modo di vivere!
Vediamo ora cosa succederà la Prossima settimana!
Domani meno male la scuola sarà finita, e alla Cittadella dello Studente ritornerà un po’ di quiete e quell’albicocco forse porterà a maturazione i suoi frutti senza che altri malintenzionati si accaniscano, senza che un mio collega faccia 3 o 4 giri di tutto il comprensorio riempiendo i bidoni di cartacce e altri rimasugli lasciati da questi personaggi. Spero che chi sia preposto al controllo e soprattutto all’insegnamento capisca che la scuola pubblica non può funzionare così non si possono lasciare “sfogare” questi vandali solo perché c’è stato il lockdown o perché non si possono redarguire adeguatamente senza rischiare la denuncia da genitori conniventi e complici. La scuola in Italia ha tantissimi difetti e mancanze, tante procurate da scelte governative scellerate ma anche tantissime dai fruitori, sia insegnanti che studenti, che se ne “strasbattono” altamente e si ritengono nelle possibilità di fare tutto e di più. Ma la cosa ancora più famigerata è che purtroppo non sono solo loro a fottersene altamente delle regole lo è anche il cittadino comune che vede tali reazioni come “dovute” contro le autorità siano esse amministrazioni che forza pubblica che altro. Oggi tutti possono offenderti insultarti e pretendere che tu stia zitto e non reagisca, ma per me questo è finito una azione corrisponderà sempre ad una reazione uguale e contraria di pari entità e se continui la mia reazione si amplifica esponenzialmente. Non ci sto più a vedere tali scempi e finche potrò li combatterò sempre. Detto ciò chissà se sarò come quello che diceva “armiamoci….” ma che quando si girò per vedere chi lo aveva seguito fu troppo tardi….. era solo e la fine la lascio immaginare a voi!
Buona settimana e al prossimo evento, intanto aspetto i vostri commenti.