Economia: Toscana, Defr 2023 ancora condizionato dalla pandemia
In commissione Affari istituzionali il testo viene licenziato a maggioranza. Contrarie le opposizioni
Firenze: Il Documento di economia e Finanza 2023 (Defr) della Toscana passa a maggioranza in commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale e va all’esame dell’Aula in programma per giovedì 8 settembre (inizio lavori alle 9.30). La proposta di deliberazione è stata licenziata con il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e quello contrario delle opposizioni e della vicepresidente della commissione. In sede di discussione, il vicepresidente di minoranza dell’Assemblea legislativa è tornato a stigmatizzare l’assenza del presidente della Giunta con delega al Bilancio e quindi l’impossibilità di porre domande su un documento che a suo dire lascia spazio a molte perplessità. Soprattutto manca di una parte fondamentale: la sezione delle società partecipate su cui non si ha alcuna documentazione.
Il consigliere componente la commissione e presidente di un gruppo di minoranza ha anticipato alcuni dei nodi che solleverà in Aula. Tra questi la richiesta di conferma, al presidente della Regione, dei contenuti del Defr. Nel testo, ha precisato, si prevede che il 59 per cento delle nuove risorse sia destinato alla transizione ecologica e alla mobilità sostenibile. A distanza di mesi dalla stesura del documento, a detta del consigliere, il mondo è cambiato e sarebbe il caso di rivedere la destinazione delle risorse magari in favore dell’autonomia energetica e per il sostegno alle imprese. Si è invece informata sullo stato dell’arte del Piano regionale di sviluppo la vicepresidente della commissione. A detta del presidente della commissione il Piano è ancora in fase di concertazione e non ancora assegnato. In sede di dichiarazione di voto, il gruppo minoritario facente parte della maggioranza ha assicurato il suo sostegno, pur rilevando che su un documento tanto importante sarebbe stato opportuno un confronto con le forze politiche che sostengono la maggioranza in Toscana.
Defr 2023: Scheda di sintesi
In base all’attuale quadro normativo nazionale e al contenuto del Documento di economia e finanza statale, non si prevede un ulteriore irrigidimento dei vincoli di finanza pubblica a carico delle Regioni a Statuto Ordinario. Restano confermate le misure già previste dalla legislazione vigente che, per l’esercizio 2023, confermano l’impegno richiesto alle Regioni a realizzare un target di spesa aggiuntivo per investimenti diretti e indiretti nei seguenti ambiti di intervento:
opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici del territorio, compreso l'adeguamento e il miglioramento sismico degli immobili;
prevenzione del rischio idrogeologico e tutela ambientale;
interventi nel settore della viabilità e dei trasporti;
interventi di edilizia sanitaria e di edilizia pubblica residenziale;
interventi in favore delle imprese, ivi comprese la ricerca e l'innovazione.
La manovra di finanza regionale per il 2023 è condizionata dal perdurare del contesto emergenziale legato agli effetti della pandemia e dal quadro macroeconomico caratterizzato dall’incremento dei costi energetici, da un rialzo dei tassi di interesse e da un aumento generalizzato dei prezzi delle materie prime. Da questo punto di vista, se è vero che alcuni tributi regionali non sono particolarmente collegati alle dinamiche del Pil, ve ne sono altri che sono maggiormente ancorati all’andamento dell’economia e che potrebbero registrare una riduzione di gettito.
Per quanto riguarda l’allocazione delle risorse finanziarie e le politiche prioritarie di spesa, nel Defr si evidenziano l’avvio della nuova programmazione comunitaria 2021-2027 e il piano finanziario Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027. Sul fronte degli investimenti, il bilancio regionale assicura la prosecuzione dei programmi, anche mediante una politica di indebitamento prudente ma che, allo stesso tempo, garantisce una provvista finanziaria costante nel triennio. Per il resto, le aspettative sono interamente concentrate sull’accessibilità della Regione alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e degli altri strumenti di finanziamento comunitari e statali.