'Dreamers' di Maria Pia De Vito, un bellissimo concerto jazz per il Grey Cat Festival
di David FranchiMarina di Grosseto: Grande successo e tutto esaurito per il concerto “Dreamers” della cantante Maria Pia De Vito, tenutosi il 12 agosto scorso, al Forte San Rocco a Marina di Grosseto per il Grey Cat Jazz Festival 2020.“Dreamers” è il nuovo lavoro discografico di Maria Pia De Vito per l’etichetta Jando Music (produzione Aldo Mercurio, Jando Music e Via Veneto Jazz).
La De Vito inizia questo percorso nel 2005 con “So Right”, omaggio a Joni Mitchell, che diventa un “classico” (arriva persino al Blue Note di New York, 2007) che vedeva nella formazione Danilo Rea e Enzo Pietropaoli e con ospite il batterista Aldo Romano. Questo lavoro voleva ripercorrere l’opera di Joni Mitchell innovandola attraverso le filosofie contemporanee. Dal 2008 subentra al piano Julian Oliver Mazzariello, pianista sensibile e di talento, ed il progetto prende la forma “drumless”. Parte così una lunga e prosperosa attività per questo gruppo che trova grande affiatamento riconosciuto anche dalla critica e dal pubblico.
“Dreamers” è il nuovo lavoro discografico di Maria Pia De Vito insieme a questa affiatatissima band, arricchito del contributo ritmico e poetico del batterista Alessandro Paternesi.
Il concerto a Marina di Grosseto è stato applauditissimo dal pubblico. Il gruppo ha proposto i brani dell’album che in quell’atmosfera live e in quella particolare location sono sembrati ancora più coinvolgenti.
Il concerto apre con “Chinese Cafè” di Joni Mitchell a cui fa seguito ”Simple Twist of Fate” di Bob Dylan. Si prosegue con “Be Cool” sempre di Joni Mitchell e “The Lee Shore” inno contro la guerra di David Crosby. E’ la volta poi di “Pigs, Sheep and Wolves” e “Question for the Angels” di Paul Simon, per continuare con “Times They Are A- Changing” di Bob Dylan, per chiudere con “Rainbow Sleeves”di Tom Waits e “Carey” di Joni Mitchell.
Si tratta di una carrellata di canzoni di icone del songwriting americano, testi profondi ma lucidi e potenti, accompagnati da una musica eccezionale, che arrangiata in forma jazz di questo gruppo di formidabili artisti ha creato momenti di altissimo valore.
Sul palco a Marina di Grosseto c’erano Maria Pia De Vito (voce), Julian Oliver Mazzariello (piano), Enzo Pietropaoli (contrabbasso) e Alessandro Paternesi (batteria).
Cantante e compositrice, Maria Pia De Vito inizia l’attività concertistica nel 1976 come cantante e polistrumentista in gruppi di ricerca su musica etnica e musica colta dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana. Dall’80 è attiva in campo jazzistico, collaborando con grandi musicisti nazionali e internazionali, partecipando ai più importanti festival internazionali di tutta Europa ed esibendosi in Teatri prestigiosi e diverse tourneè mondiali.
La sua ricerca sul canto e sulla voce abbraccia diversi campi d’azione: dalla personale elaborazione della lingua e la cultura napoletana attraverso la musica di improvvisazione e l’incontro con culture diverse, free jazz ed elettronica, la prossimità con la musica barocca, il lavoro sulla forma canzone senza limitazioni di genere. Molto attiva dal 2007 con il duo Dialektos con Huw Warren con cui ha inciso due Cd. E' stata protagonista dell'opera “Diario dell'assassinata”, presso il Teatro San Carlo di Napoli nell'aprile 2014, sempre con Huw Warren al suo fianco. Ha varato nel 2011 il Progetto Il Pergolese, pubblicato nel 2013 dalla prestigiosa etichetta ECM, con François Couturier, Anja Lechner, Michele Rabbia. Nel 2011 incontra Guinga, il grande compositore brasiliano con cui svolge vari tour in Brasile, e registra con lui Porto Da Madama. Nel 2017 e’ stato presentato all’Auditorium di Roma e al Blue Note di Milano , il cd “Core[coraçao]”, suo lavoro di versioni in napoletano di brani di Chico Buarque, Guinga, Egberto Gismonti, che vede Chico Buarque ospite in due brani, gli arrangiamenti di Roberto Taufic, con Huw Warren, Gabriele Mirabassi, Roberto Rossi. Successivamente realizza il Large Vocal Ensemble “Burnogualà”, da lei diretto, con il quale produce il disco “Moresche ed altre invenzioni “ (2018). E’ stata protagonista di una residenza d’artista all’Umbria Jazz Winter 2017 ad Orvieto con ben quattro concerti di grande successo. Nominata dalla Rivista americana Down Beat tra i dieci Artisti dell'anno nel 2001, nella categoria “Beyond Artist”, insieme a nomi quali Joni Mitchell e Caetano Veloso. Ha vinto nel 2008, 2009, 2011 il Top Jazz, Referendum della critica indetto dalla rivista Musica Jazz, dal 2010 al 2016 ha vinto il referendum popolare della rivista JAZZIT, nonchè il premio Musica e Dischi 2012 per la migliore produzione internazionale con il suo disco Mind the Gap. Nel 2016 ha ricevuto il Premio alla Carriera, dall’associazione Musica Oggi. E’ stata docente di Canto Jazz presso il Conservatorio di Santa Cecilia, il Saint Louis Music College di Roma, attualmente è docente presso il Conservatorio Cimarosa di Avellino. E’ direttrice della sezione Jazz del Ravello Festival dal 2016 al 2018, è attualmente Direttrice Artistica del Festival Bergamo jazz.
Abbiamo fatto qualche domanda a Maria Pia De Vito riguardo all’evento.
D. Un bel concerto jazz a Marina di Grosseto. Sono pezzi jazz però rivisitati, è musica che nasce in altri contesti.
R. “Sono brani di grandi cantautori d’oltreoceano, c’è Joni Mitchell, Paul Simon, David Crosby, Bob Dylan, Tom Waits. Si chiama “Dreamers” il progetto, il disco in cui sono contenuti e, appunto, sono autori che hanno saputo sognare, diciamo, un mondo bello. E quindi le canzoni sono sia dei diari molto personali, molto sinceri, sia delle critiche della società in forma, più o meno, lirica o aspra, come in “Pig Sheep and Wolves” di Paul Simon o “Times They Are A- Changing” di Bob Dylan che è stato proprio un inno della generazione precedente alla mia. Sono brani cha abbiamo rivisitato, cercando di dargli una chiave di lettura musicale diversa, mantenendo il racconto importante di queste canzoni”.
D. Questo fa parte di un progetto più ampio? Con questi bravissimi musicisti…
R. “Sì questo è il quartetto con abbiamo registrato l’album “Dreamers” che è uscito proprio poco fa, il 17 luglio scorso. E lo porteremo in giro adesso, quindi… In quest’estate così particolare… finalmente, si è un po’ riaperto il tutto e quindi abbiamo l’opportunità di suonare. E ci fa molto piacere”.
D. Quindi il futuro per te, questo Dreamers. Poi altre cose?
R. “Beh intanto è appena uscito, quindi un po’ di vita a questo “Dreamers” gliela dobbiamo dare. Insomma, io sono una che ha fatto tanti tanti progetti diversi negli anni, molti anche dedicati alla lingua napoletana, commistioni con il barocco, con tante cose. Epperò, questo in questo momento è proprio il progetto a cui tengo di più. Spero di portarlo avanti e che si evolva magari in una puntata numero due. Vedremo come vanno le cose. Però, intanto sono molto felice perché il gruppo ha un grande interplay e quindi stiamo sempre molto bene insieme.”
D. Ultima domanda: è la prima volta che vieni a Grosseto?
R. “No in realtà ci sono stata altre volte. Anche se in questo momento per la stanchezza non saprei dire quando. Ma, insomma, sono una frequentatrice della Toscana e sono venuta molte volte a cantare per il Grey Cat.”