Donazione sangue: Christian Sensi critica la motivazione dei militari del Savoia Cavalleria

Grosseto: «Sgradevole e sorprendente in negativo che dei militari dedichino una donazione di sangue al centro trasfusionale alla memoria della disfatta nazifascista della seconda guerra mondiale a El Qlamein». Così Christian Sensi commenta la donazione di sangue da parte dei militari del Savoia Cavalleria.

«Sono rimasto davvero sorpreso - dice -, per non dire negativamente colpito, dal fatto che un nutrito gruppo di paracadutisti del 3° reggimento “Savoia Cavalleria” appartenenti alla brigata di paracadutisti “Folgore” abbia deciso di donare il sangue al centro trasfusionale del Misericordia, motivando il gesto come omaggio alla data simbolo della seconda battaglia di El Alamein. Tenutasi il Libia nell’ottobre 1942. L’ho trovato un modo profondamente sbagliato di aderire alla bella campagna di promozione delle donazioni di sangue promossa dal Comune di Grosseto - una campagna istituzionale, che vedeva unite tutte le forze politiche - tappezzando la città di manifesti che invitavano a compiere il gesto altruistico della donazione. Campagna alla quale abbiamo aderito anche noi della Pubblica assistenza Humanitas Grosseto, con una mobilitazione di due mesi che si concluderà a fine ottobre – “Ogni goccia conta” - promossa dal nostro encomiabile “Gruppo Sangue Humanitas”.

Dico questo perché, in tutta onestà, ho trovato sgradevole il riferimento alla celebrazione della ricorrenza della battaglia di El Alamein, nel corso della quale grazie alla follia del regime fascista morirono 17.000 soldati italiani. Più uomini di quanti nello stesso tragico evento ne persero tedeschi e inglesi. Ricordo, infatti, che in quell'occasione le truppe italiane erano inquadrate in quelle dell'Asse (Grermania-Italia-Giappone) comandate dal generale tedesco dell’Africa Korp, Erwin Rommel.

L'unica cosa positiva della battaglia di El Alamein, è che segnò storicamente l'inizio della fine per il nazifascismo. Dopo la disfatta nel deserto libico, gli Alleati cominciarono la riscossa proprio dal Nordafrica, per poi proseguire con lo sbarco in Sicilia. Associare nel 2024 una donazione di sangue destinato alle trasfusioni, al sangue versato da giovani soldati sacrificati dalla follia di una dittatura fascista, è stato il modo per degradare il rango di un gesto nobile di altruismo».