Disabili in ospedale, Elena Improta: "Rilanciamo il progetto DAMA"

Grosseto: «La vicenda di Raffaello Belli, che ha denunciato i “trattamenti inumani e degradanti” ricevuti all’Ospedale della Misericordia di Grosseto, riapre il problema del rapporto tra operatore sanitario e paziente». Lo ha detto Elena Improta, presidente di “Oltre lo sguardo”, commentando la vicenda di cronaca di questi giorni. 

«In questo caso – ha aggiunto - si trattava di un disabile grave e la vicenda ha assunto quindi conseguenze ancor più traumatiche, ma purtroppo questi "trattamenti" possono coinvolgere chiunque venga ricoverato in una struttura ospedaliera. Esistono operatori che sono persone meravigliose che hanno veramente compreso il loro ruolo di "portatori di cure" e di benessere per i pazienti, e altri che, per ragioni diverse, tra cui lo stress è una delle prime cause, assumono toni e comportamenti tali da essere nocivi, e a volte umilianti, nei confronti di persone fragili che non sono in grado di reagire. Al di là del caso di cronaca, che si aggiunge ad altri più o meno recenti, è necessario ripartire dalla formazione degli operatori e degli infermieri rendendoli consapevoli del loro ruolo fondamentale nella cura del paziente in generale. Per quanto riguarda in particolare le persone con disabilità è necessario rilanciare il progetto Dama (Disabled Advanced Medical Assistance) nato per facilitare il percorso sanitario di persone con fragilità con la finalità di costruire percorsi clinico-assistenziali e di presa in carico personalizzata».