Di Battista e Morricone uniscono Grey Cat Festival e San Rocco Festival

GrossetoUn concerto molto interessante “Morricone Stories” di Stefano Di Battista al Grey Cat Jazz Festival e San Rocco Festival, a Marina di Grosseto, il 18 agosto.

Sul palco a Marina di Grosseto assieme a Di Battista (sassofono), c’erano Andrea Rea (pianoforte), Daniele Sorrentino (contrabbasso) e Luigi Del Prete (batteria), un quartetto di virtuosi.

Il concerto si è aperto con una serie di brani con arrangiamenti e improvvisazioni in chiave jazz molto sofisticate, fino quasi a perdere la connotazione e il tema principale. Invece, nel finale si riconoscono i brani e c’è stata meno improvvisazione.

I brani presentati a Marina erano quelli tratti dall’album omonimo “Morricone Stories”, tutte le colonne sonore del grande maestro, iniziando con “Cosa avete fatto a Solange?”, poi “Peur sur la ville” film francese con Belmondo, poi “La cosa buffa” il primo film di Gianni Morandi. Segue poi “Verushka”, dal film omonimo, arrangiata in una versione più latina/ sudamericana.

Si ritorna invece ad un versione più morriconiana con “Debora’s theme”, dal film “C'era una volta in America”.

A questo punto Di Battista scenda dal palco per suonare per un bambino che non riuscendo a stare nel passeggino, era fatto camminare dai genitori, e suona per lui qualcosa.

Poi si prosegue con “Metti una sera a cena”, film di Patroni Griffi, e “Apertura della caccia”, dal film “Novecento” di Bertolucci.

A questo punto, Di Battista da la sua spiegazione del progetto (mentre un grosso topo scorribanda sul cornicione della fortezza). Nel 2007 ha conosciuto Morricone ad una cena a casa del regista Stefano Reali.

Inizialmente, Morricone mantiene le distanze. Poi sul balcone di casa inizia a chiedere informazioni e scopre che Di Battista è cresciuto a San Basilio quartiere periferico e un po’ malfamato di Roma. Però, da lì passavano molti artisti, perché c’era la RCA (dove il maestro ha lavorato tanto) e si fermavano a mangiare al ristorante della famiglia Di Battista, famoso per i bucatini all’amatriciana della mamma cuoca. Alla fine il maestro scrive, proprio lì alla cena su un pentagramma, un brano appositamente per Di Battista. Un brano scritto in tonalità molto alte, fino all’ultima nota possibile per il sassofono, a cui i Di Battista hanno dato il titolo “Flora”, come il nome della loro figlia. Si può anche trovare su YouTube un piccolo video realizzato di quella cena.

Il concerto poi prosegue con “Il buono, il brutto e il cattivo”, dal film omonimo di Sergio Leone, e “Gabriel’s Oboe”, dal film “Mission”.

Poi Di Battista scende ancora dal palco per il solito bambino e suona ancora per lui, portandoselo in giro per il pubblico.

Termina la serata “Giù la testa” dal film omonimo.


Con “Morricone Stories”, Stefano Di Battista porta in scena un progetto da lui molto voluto anche per le sue relazioni personali con il maestro. Era quindi anche una questione personale per Di Battista.

Il passaggio dalla musica sinfonica delle colonne sonore al jazz di improvvisazione, non è sempre semplice.

Tuttavia, una serata che scorre bene e veloce, tra le improvvisazioni dei musicisti, tutti bravissimi, le storie di Di Battista, il bambino che non riesce a stare nella carrozzina, il topo che scorrazza sul muro del Forte, immersi nell’umidità di Marina di Grosseto.

Stefano Di Battista nasce a Roma il 14 febbraio del ’69. Inizia a studiare il sassofono all’età di 13 anni in una banda di quartiere. Di seguito incontra il leggendario Massimo Urbani che diventerà il suo mentore. Si diploma al conservatorio con il massimo dei voti all’età di 21 anni. Incomincia poi a suonare in gruppi di vario genere e nel ’92 si trova al Calvi Jazz Festival, dove incontra dei musicisti francesi fra cui Jean-Pierre Como che lo invita a suonare a Parigi. In Francia, incontra il batterista Aldo Romano, con cui crea un sodalizio. Nel 1994 la sua carriera decolla e si stabilisce a Parigi. Viene ingaggiato da Cugny alla ONJ (Orchestra Nazionale del Jazz) e diventa membro del sestetto di Michel Petrucciani.

Nel ’97 esce “Volare” il suo primo album. Nel ’98 arriva il suo primo ingaggio per la storica Blue Note, per la quale inciderà l’album “A prima vista”. Nell’ottobre 2000 esce “Stefano Di Battista”, un disco magistrale con Elvin Jones (leggendario batterista di John Coltrane), Jacky Terrasson al piano e Rosario Bonaccorso al contrabbasso. Il nuovo disco, oltre ad avere grandi riconoscimenti da parte della critica internazionale, ha vinto il prestigioso premio francese Telerama, classificandosi al primo posto nelle classifiche europee come disco più venduto.

Un bel concerto “Morricone Stories” di Stefano Di Battista a Marina di Grosseto che ha unito Grey Cat Jazz Festival e San Rocco Festival.