Ddl sicurezza, le riflessioni del Laboratorio per la pace Orbetello

Orbetello: Il 18 Settembre è stato approvato dalla Camera dei deputati il Ddl 1660, il cosiddetto “Decreto sicurezza”, promosso dai ministri Piantedosi (Interno), Nordio (Giustizia) e Crosetto (Difesa), che il 25 Settembre, dopo solo una settimana, attende il varo del Senato. Un progetto di legge che a tutti gli effetti decreta la soppressione del dissenso, della protesta e perfino del manifestare (anche) pacificamente. Prevede sanzioni severe e pene detentive per chi esprime parere contrario, manifestando contro la realizzazione di grandi opere pubbliche, o facendo resistenza passiva per sensibilizzare l' umanità ai temi ecologici-ambientali.

«Un' operazione - dichiara Andrea Parente del Laboratorio per la pace Orbetello - che mina i principi di libertà, dei diritti sanciti dalla Costituzione. Tale decreto legge, se passerà al Senato, significa un ulteriore passo avanti verso uno Stato di Polizia con l´obiettivo esplicito di togliere spazio e legittimità a tutte le azioni di lotta, di protesta, di dissenso e di disobbedienza.

Sconfina facilmente in un eccesso di autorità che non porta al risanamento dei problemi sociali creando una società classista dove gli ultimi , il lavoratori, gli immigrati non hanno più la possibilità di essere garantiti socialmente e giuridicamente. Crea un' inasprimento della risposta da parte degli agenti di sicurezza e da luogo ad un abuso di violenza legittimato sancendo cosi la fine dello stato di diritto.

La preoccupazione cresce per questa deriva antidemocratica, reazionaria e autoritaria del governo italiano. Abbiamo bisogno di soluzioni politiche, invece in questo provvedimento si nota la volontà politica e giuridica di capovolgere gli asseti costituzionali e le conquiste di libertà che i nostri padri costituenti ci hanno lasciato.

Facciamo in modo che questo DDL non diventi esecutivo, chiediamo al presidente della Repubblica di non approvarlo e di creare insieme alle scuole, alle università, ai cittadini una forte opposizione sociale che metta in discussione il disegno politico in atto di questa maggioranza politica».