Da San pellegrino in fiore a Tuscia in Fiore

L’idea geniale di Armando Male e Fabio Fontana diventa Brand Territoriale.

Viterbo: “L’ho ideato, cresciuto e l'ho fatto grande” dice il patron di San Pellegrino in fiore Armando Male (foto 1):” Adesso deve camminare con l’aiuto degli amministratori. Avanti i giovani purché mantengano la natura “popolare”. Deve piacere a tutti, deve essere una trionfale passeggiata tra i fiori”.


La fortunatissima serie televisiva “Il maresciallo Rocca" ed il festival dei fiori del quartiere medievale hanno messo Viterbo sulla mappa del turismo. Negli ultimi 30 anni, centinaia di migliaia di curiosi ed appassionati sono corsi a Viterbo, intorno al primo maggio, per entrare nelle armonie medievali esaltate dal contrasto con i colori della Primavera. Da qualche anno l’evento è diventato il festival che presenta tutta la Tuscia al turismo: Tuscia in Fiore.

"Dobbiamo imparare ad esaltare quello che abbiamo, non certo creare plastica, cemento o catrame” afferma Giulio Della Rocca, Presidente dell’ente del Terzo settore Tuscia in Fiore. "Dall’intuizione geniale dei grandi Armando Malè e Fabio Fontana possiamo costruire un brand territoriale. Ha fatto bene a Viterbo farà altrettanto per la Tuscia".

La serie di eventi ha già toccato molte realtà della provincia di Viterbo. "il sogno è che un giorno, turisti ed appassionati vengano da tutto il mondo un po' ovunque in Tuscia per ammirare i borghi scolpiti nel tempo esaltati dai colori di primavera” aggiunge.

Poniamo la domanda che ci sembra ovvia: "Parli spesso di fatti e non parole. Che cosa significa in pratica il sogno?”

"Bisogna capire tre cose: 1. serve il coinvolgimento di tutte le energie di ogni paese. 2. l’amministrazione locale deve investire qualche migliaia di euro all’anno. 3. bisogna lasciar fare coordinamento e comunicazione a chi presenta la Tuscia non un campanile”.

Sembrano ancora solo parole, che significa?

"Tuscia in fiore funziona così: chiediamo agli amministratori un incontro con tutte le associazioni ed organizzazioni locali, fare rete è un'arma invincibile. Chiediamo a questi di assumersi la cura di piantare i fiori per Tuscia in fiore ma di innaffiarli per tutta l'estate. Ad ogni comune chiediamo di comprare i fiori. Noi ci dedichiamo alla comunicazione. Tutto qua. Abbiamo la possibilità di presentare tutta la nostra terra e le nostre unicità. A Tuscia in fiore c’è spazio per tutti. Venite a trovarci, vi meraviglierete. Quest’anno saremo a Villa San Giovanni in Tuscia, Bassano in Teverina, A Viterbo in via Cavour ed a Marta sul meraviglioso lungolago".

Sei soddisfatto dei risultati ottenuti fino a qui?

"Entusiasta! La stagione dei fiori nella Tuscia apre con San Pellegrino in Fiore a Viterbo, passa per Tuscia in Fiore, arriva al meraviglioso Peperino in Fiore di Vitorchiano e quest’anno chiude sia a Blera che al paradiso terrestre chiamato Campo delle Rose. Sempre di più e sempre più brand. Avanti così”.

Non avete mai pensato a voler fare San Pellegrino in fiore a Viterbo?

"Si e no. Quando c’era la commissaria, per paura di un altro anno senza San Pellegrino in fiore, abbiamo presentato un progetto da 30.000 euro, per tenere viva la tradizione. La commissaria, umiliandoci, ci ha proposto 6000 euro per realizzare lo stesso progetto. Con l’arrivo della nuova amministrazione abbiamo presentato un progetto da 107.000 euro, che è stato poi copiato da Viterbo in festa che però fu considerato dalla signora sindaco Chiara Frontini troppo costoso. La versione del comune dell’anno dopo - 2024 - è costata il doppio... ma è poco importante. Adesso non solo abbiamo di nuovo San Pellegrino in fiore ma sinceramente vedo un futuro sempre più ricco. È stato geniale da parte del comune implementare nei primi tre anni i tre progetti primi classificati. Bravi, così c'è spazio a tutti".

Che ne pensi del San Pellegrino in Fiore targato comune di Viterbo?

"Va bene così, è giusto che i giovani trovino degli spazi e che arricchiscano quello che i vecchietti come me hanno provato a fare.

Abbiamo cercato il futuro della manifestazione: l’architetto Lorenzo Porciani (foto 2) responsabile del progetto San Pellegrino in Fiore 2025 che, con un po' d'emozione ci confida: "Ero bimbo e mi immergevo nella meraviglia creata nel quartiere medievale. Dopo vent’anni, da professionista, sono onorato di poter seguire ed esaltare il percorso segnato dai grandi Male e Fontana. Amo la mia città visceralmente e questa è l’opportunità per mostrarlo. Tutti diventeranno parte dell’evento che vuole essere immersivo”

La primavera arriva presto ed è splendida in Tuscia.