Il Comune di Roccastrada definisce la contrattazione sociale con i sindacati
Anche nell’area per cani il proprietario è responsabile!
Chiunque abbia un animale domestico conosce l’importanza per lo stesso di correre e giocare. Non tutti i proprietari però hanno un giardino e spesso una semplice passeggiata non basta a garantire il benessere del proprio amico a quattro zampe. (foto covel)
Per tale ragione sono nate le cd. Aree cani, ovvero uno spazio verde recintato dove i nostri amici sono liberi di correre liberamente e di giocare in sicurezza nel rispetto di alcune regole. Per legge, nei luoghi pubblici, i cani devono essere condotti al guinzaglio e in alcuni casi essere dotati di museruola, nelle aree sgambamento cani (cd. Aree Cani) sono, invece, liberi di muoversi all’interno del recinto e hanno occasione di socializzare.
Questo non significa, come purtroppo alcuni proprietari credono, che non vi siano delle regole da rispettare. Dall’errata convinzione di non dove rispettare regole, in realtà di ordinaria prudenza, nasce la sentenza n. 9620 del 10 Marzo 2025 emessa dalla Corte di Cassazione
Il caso.
La proprietaria di un pitbull lasciava libero lo stesso nell’area cani e non si preoccupava di controllarlo, come invece avrebbe dovuto fare. Per tale ragione il pitbull “aggrediva” un altro cane li presente nonché il proprietario di quest’ultimo che era intervenuto per porre fine alla baruffa.
La Corte di Cassazione, chiamata a decidere sul risarcimento del danno derivante dalle lesioni personali riportate dal proprietario dell’altro cane, ha nuovamente ribadito che, all’interno dell’area cani, il proprietario deve mantenere vigile l’attenzione su cosa stia facendo il proprio animale così da essere pronto ad intervenire con museruola in caso di necessità.
Mentre, per la prima volta, ha stabilito un concetto innovativo, ma perfettamente logico e coerente, il proprietario è tenuto a conoscere il carattere del proprio cane e a valutare il rischio di comportamenti aggressivi.
Se il proprio cane ha un carattere diffidente, che in taluni casi può sfociare in aggressività, allora il proprietario non può lasciarlo libero se nell’area vi sono altri cani.
In questi casi, infatti, è obbligatorio l’uso di guinzaglio e museruola, anche all’interno delle aree per cani.
Cosa significa che un proprietario deve conoscere il carattere del proprio cane?
La risposta alla domanda ce la dà il passaggio della sentenza emessa dalla Corte di Cassazione: “Il testo normativo specifica, dunque, quali siano i principali obblighi cautelari che incombono sul custode di un cane e, come si desume dal tenore letterale della disposizione, non limita tali obblighi all’utilizzo del guinzaglio o della museruola, onde anche sotto tale profilo la censura risulta infondata, avendo ignorato che la regola di generica prudenza violata è stata desunta, nel caso concreto, dal fatto che la stessa proprietaria del cane fosse ex ante consapevole dell’indole diffidente del cane e ciò nonostante ha omesso di adottare qualsivoglia cautela all’arrivo della persona offesa con il suo cane di piccola taglia all’interno dell’area di sgambamento. Tanto più in quanto la persona offesa si era avvicinata imprudentemente all’animale, tendendo le braccia, in una situazione nella quale il comportamento del cane non poteva considerarsi imprevedibile. La XXX proprio perché conscia del carattere diffidente del proprio animale e della potenzialità lesiva del medesimo, avrebbe dovuto prevedere e prevenire la reazione del Pitbull ponendogli la museruola o attestandosi quanto meno a una distanza ravvicinata, in modo da intervenire immediatamente e bloccarlo in caso di aggressione.”
Sara Astorino, legale, consulente Aduc