Creatività repressa, le riflessioni di Rifondazione Comunista

Grosseto: «Lascia perplessi - si legge nella nota di Rifondazione Comunista circolo Vittorio Stefaninio - la scia di repressione che sta colpendo varie forme di creatività artistica che si sono manifestate nella nostra città. Prima con l'artista di strada in centro per proseguire la denuncia a carico del graffitaro accusato di aver imbrattato alcuni treni e che per questo dovrebbe andare a processo. Troviamo decisamente ridicolo trattare alla stregua di un qualsiasi fuori legge chi ha invece semplicemente donato la propria arte e la propria creatività alla comunità dando un pizzico di colore e allegria a una zona altrimenti degradata come lo è la stazione ferroviaria di Grosseto. Sarebbe il caso anziché reprimere mettere a disposizione degli spazi adeguati dando la possibilità ai graffitari di eseguire le proprie creazioni in zone a più alto rischio di degrado come appunto stazioni ferroviarie e periferie dove potrebbe essere interessante anche organizzare periodicamente delle kermesse artistiche. Pensiamo all’ abbellimento di alcune cabine elettriche o poco tempo fa delle serrande di alcune attività commerciali del centro. Ricordiamo che ciò di cui stiamo parlando e che da noi è illogicamente represso in molte realtà europee è invece apprezzato. Si vada casomai verso una regolamentazione e si esca da questa assurda politica della repressione fine a se stessa. Proponiamo di trasformare quello che viene visto come un problema in un valido aiuto alla vivibilità e al recupero sociale e culturale di alcune zone della città dove l' illegalità è forte; l' arte in tutte le sue forme non può e non deve mai essere repressa può essere invece un ottimo argine alla deriva sociale e culturale».