Consiglio: Covid, in Toscana economia perde forza, il dibattito

Gli interventi del consigliere Paolo Marcheschi (FdI), del portavoce dell'opposizione Jacopo Alberti (Lega), e dei consiglieri Andrea Quartini (M5S), Marco Stella (FI) e Leonardo Marras (Pd) Firenze: Il consigliere Paolo Marcheschi (FdI) ha esordito associandosi ai "toni critici dei colleghi, anche di alcuni, inaspettati, espressi da Bambagioni".

Marcheschi ha sottolineato la "scarsa possibilità del Consiglio regionale di incidere sulle decisioni della Giunta, che ha prodotto troppe ordinanze. Ma ora basta avere un uomo solo al comando - ha aggiunto, - che oltretutto non riesce a dare risposte alle mille sfaccettature dell'emergenza, soprattutto in materia di economia".

E proprio in fatto di economia ha detto di vedere "risposte timide e impacciate" in attesa delle indicazioni del governo e della Ue, mentre invece altre Regione parlano di cifre e impegni. "Perché non si è fatta una ricognizione delle risorse disponibili in bilancio? - ha detto. - Ci sono missioni e programmazioni non più attuabili, dalle quali si potevano e si possono recuperare risorse per dare sostegno alle attività economiche, soprattutto quelle in maggiori difficoltà, in particolare quelle del commercio e del turismo". Perciò ha chiesto di andare oltre "le misure ordinarie e le elemosine" e di lavorare "per far ripartire tutte le aziende che possono garantire la loro operatività in sicurezza".

"Ci sarebbe piaciuto condividere scelte fatte finora, ma non ce ne è stata data la possibilità - ha detto il portavoce dell'opposizione Jacopo Alberti (Lega) - a causa della svolta autoritaria del presidente Rossi. Anche in Consiglio regionale ci è stato proibita la presentazione e la discussione di documenti". Alberti ha preso "atto della lenta uscita dalla da crisi sanitaria" e ha elogiato gli operatori della sanità per il lavoro svolto. Ma ha precisato: "È merito loro e non della bravura della Regione o dei suoi amministratori, che si sono limitati a seguire le indicazioni nazionali. La verità è che siamo stati fortunati". Rispetto al "quadro economico drammatico" ha aggiunto di non aspettarsi nessun Piano Marshall, per questa volta "l'America se lo farà per sé". E ha lamentato di non aver sentito risposte concrete. "Non sono state stanziate risorse per le attività - ha detto - né si ha la percezione della crisi in cui sono i Comuni". Alberti, infine ha definito "assurda" l'autocertificazione di non contagiosità richiesta ai lavoratori per l'ingresso a lavoro e ha chiesto che i test sierologici siano fatti a tutti i cittadini.

Andrea Quartini (M5S) ha affermato che la "situazione sanitaria migliora grazie a distanziamento interpersonale, ma nulla è scontato". Sull'evoluzione della curva pandemica e sul modello che indichi cosa potrà succedere in futuro, infatti, "si naviga ancora vista", a causa di dati incompleti derivanti dal monitoraggio dei contagi e anche sul periodo di incubazione del virus. Perciò "va bene pensare alla riapertura delle attività, ma serve tanta, tanta, tanta prudenza, per non correre il rischio di una recrudescenza dell'epidemia che porterebbe a esiti assai peggiori di quelli cui abbiamo assistito e assistiamo".

Di "discussione inutile" ha parlato Marco Stella (FI), perché "ciò che stiamo dicendo oggi ce lo siamo già detto altre volte, e mi sembra inutile anche votare gli atti che voteremo". Invece, ha aggiunto, "serviva discutere di provvedimenti concreti per l'economia, magari alla presenza del presidente Rossi". Anche Stella ha ricordato che altre Regioni hanno varato misure economiche per il sosteno e il rilancio delle attività produttive e commerciali. "Invece, la Regione Toscana vuole attendere i provvedimenti del governo e della Ue. Noi non siamo d'accordo, ma così è". E in vista delle riaperture ha chiesto la definizione di regole certe sulle date e sulla misure di sicurezza da adottare, anche per evitare che "l'esasperazione possa esplodere oltre ogni logica prevedibile". Stella ha contestato alla Regione di aver "regalato le mascherine, perché le hanno pagate i cittadini con le loro tasse". In tema di sanità ha giudicato positiva la gestione in Toscana, frutto di un mix di capacità e fortuna. E ha chiesto che il test sierologico venga fatto a tutti gratis.

In esordio del suo intervento Leonardo Marras (Pd) ha risposto che "ogni discussione è utile", ma ha sottolineato che il Consiglio regionale "deve tornare a fare il suo lavoro, che è quello di fare le leggi". Rispetto alla ripartenza, ha aggiunto, "noi però non possiamo non dare un contributo di idee. Ma trovare ottanta atti collegati alla comunicazione, molti dei quali superati e molti già assorbiti da atti di Giunta, questo sì, è inutile, e penso che non si potrà più pensare che le commissioni abbiano un mandato a trovare la quadra per giungere a documenti condivisi". Marras si è augurato che l'aula torni a discutere e votare i provvedimenti fermi e che possono dare risposte ai cittadini: il Piano cave, il Piano per il governo del territorio, la legge sul Terzo settore e quella sui Beni comuni.

Marras ha sottolineato che "ripartire è necessario perché non si può più stare fermi solo per prudenza. Ma prudenza deve però esserci, perché non siamo oltre il tunnel". In materia di provvedimenti economici regionali, Marras ha detto che è giusto "aspettare il decreto legge finanziario del governo, perché anticipare le scelte non è quasi mai utile e perché il potenziale finanziario di una Regione da solo non è in grado di affrontare l'emergenza. Sarebbe un esercizio presuntuoso. E avere a disposizione tante risorse Ue non spese - ha aggiunto, - come succede in altre Regioni, non è affatto un merito". Marras ha cocluso affermando che "il nostro è il modo più serio per affrontare la gigantesca tragedia economica e sociale che abbiamo davanti e che richiederà di non immaginare un ritorno al passato ma chiederà invece tempo, sacrifici e tanta fantasia".