Celebrato il 206° Annuale di fondazione dell’Arma dei Carabinieri

Grosseto: Il 206° annuale di fondazione dell’Arma dei Carabinieri è stato celebrato quest’anno in una forma ristretta rispetto al consueto, a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia da COVID-19. Nella mattinata di oggi, il Prefetto di Grosseto S.E. Fabio Marsilio si è recato alla Caserma “Canzanelli”, sede del Comando Provinciale, dove, unitamente al Comandante Provinciale Colonnello Carlo Bellotti, ha deposto una corona di alloro presso il cippo in memoria dei Caduti dell’Arma.

Ma il particolare clima in cui si è svolta la breve cerimonia, in assenza di ospiti e familiari che normalmente assistono alle celebrazioni e partecipano ai festeggiamenti, non sminuisce il significato di questa importante ricorrenza, tradizionale occasione per un sintetico bilancio di un anno di impegno in Maremma degli uomini e donne dell’Arma. Un impegno quotidiano che ha visto ancora una volta al centro il cittadino, le comunità, la loro sicurezza.

Da giugno 2019 a maggio 2020 sono stati 112 gli arresti operati, di cui 53 in flagranza di reato, e 1991 le denunce in stato di libertà.
Di questi, 13 arresti e 17 denunce per rapine in danno di cittadini ed esercizi commerciali, nonché 29 arresti e 260 denunce per furto. Sul fronte della lotta agli stupefacenti, si sono registrati 28 arresti, 121 denunce e oltre 12 chili di stupefacenti sequestrati tra hashish, marijuana, cocaina, eroina e droghe sintetiche
Riguardo ai reati di stalking e maltrattamenti in famiglia, si contano 11 arresti, 49 denunce e 8 provvedimenti di allontanamento o divieto di avvicinamento alla persona offesa.

Questi solo i principali reati perseguiti, in un quadro complessivo che ha visto l’Arma procedere sull’84,5% del totale dei reati denunciati in provincia, a cui si aggiungono le 28.149 chiamate pervenute al 112 e i 40951 accessi presso le 41 caserme dell’Arma distribuite sul territorio. Dati che anche quest’anno confermano quanto le stazioni dell’Arma abbiano continuato a rappresentare un insostituibile presidio di sicurezza per le comunità locali.

I Carabinieri di Grosseto nel corso dell’ultimo anno hanno fornito risposte puntuali alle manifestazioni criminali più vistose che hanno interessato il territorio suscitando allarme sociale. Va ricordato innanzitutto l’omicidio e il tentato omicidio perpetrati nell’agosto 2019 a Filare di Gavorrano ai danni di due nordafricani: un episodio maturato nel mondo dello spaccio che è stato
rapidamente scoperto con l’individuazione e l’arresto di un uomo ed una donna italiani ed il sequestro dell’arma del delitto. Vi sono poi le odiose rapine perpetrate fra dicembre e febbraio scorsi a Grosseto, in danno rispettivamente di un’anziana signora, oggetto di una violenza cieca per strapparle la borsa, e del parroco di Alberese. In entrambi i casi le tempestive indagini dei Carabinieri hanno consentito di assicurare alla giustizia gli autori, un pluripregiudicato italiano ed uno romeno. Sempre in tema di rapine, a luglio dello scorso anno le indagini dell’Arma di Follonica hanno chiuso definitivamente il cerchio sulla rapina alla gioielleria “Malucchi” di quel centro, con l’arresto, dopo i basisti follonichesi, anche dei tre napoletani esecutori materiali del crimine. Da ultimo, non è sfuggito alle maglie dei Carabinieri di Saturnia un giovane pregiudicato che aveva subito approfittato dell’allentamento del lockdown per rapinare un negozio di alimentari nel mancianese. 

Particolare impulso, specie nella zona della Costa d’Argento, ha avuto il contrasto allo spaccio di stupefacenti, con la disarticolazione, fra il luglio dello scorso anno e il marzo scorso, di due munite e organizzate piazze di spaccio allestite da soggetti italiani e nordafricani fra Orbetello e Monte Argentario. Un contrasto che prosegue senza quartiere in tutta la provincia e che ha consentito il sequestro di cospicui quantitativi di droga, da ultimo oltre mezzo chilo di eroina a carico di un tunisino sbarcato in Maremma alla stazione di Montepescali. Non sono mancati infine episodi che hanno visto singoli militari dell’Arma protagonisti nel salvare vite umane, andando spesso oltre lo stretto limite del dovuto anche a rischio dell’incolumità personale. E’ capitato a Scarlino, ad esempio, quando dopo un rocambolesco inseguimento lungo i binari della ferrovia due carabinieri sono riusciti a evitare che un aspirante suicida si gettasse sotto un convoglio in arrivo; o ancora a Follonica, proprio pochi giorni fa, quando una pattuglia radiomobile intervenuta per un incendio che interessava l’ingresso di un’abitazione all’ex Ilva non ha esitato, in attesa dell’arrivo dei vigili del fuoco, a irrompere nei locali invasi dal fumo per evacuare due anziani.

L’inizio del 2020 è stato tuttavia caratterizzato dall’esplosione dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia da COVID-19, una drammatica contingenza che ha sconvolto e continua a condizionare la vita di tutti noi. In tale frangente l’Arma, unitamente a tutte le altre Forze di Polizia, ha moltiplicato i propri sforzi per garantire la massima presenza sul territorio, esprimendo  poco meno di 6000 pattuglie cui è stato affidato il compito di verificare il rispetto da parte di cittadini, esercizi commerciali e imprese delle misure di volta in volta adottate dalle Autorità competenti per contenere il diffondersi dell’epidemia. Un impegno intenso, sostenuto in un contesto reso particolarmente delicato dai pesanti sacrifici ai quali la popolazione è stata chiamata e che ha pertanto richiesto una grande carica di umanità e buonsenso.

L’Arma, grazie al suo capillare radicamento sul territorio, non si è limitata alla vigilanza sui comportamenti individuali e collettivi, ma ha svolto un’importante e costante azione di rassicurazione sociale e di informazione, proponendosi quale punto di riferimento e di ascolto per tutte le comunità disseminate in Maremma.