Carte toscane e carte fiorentine: che differenza c’è?

Anche se il web ha rivoluzionato l’intrattenimento e i passatempi di oggi sono molto più tecnologici di quelli di una volta, le carte da gioco non passano mai di moda, tantomeno in Italia. Che ci si trovi tra le mura domestiche, in spiaggia o su un treno, basta un semplice mazzo di carte per avviare una partita e trascorrere anche diverse ore in compagnia. I mazzi italiani constano solitamente di 40 carte, suddivise in 4 semi. A variare da regione a regione è lo stile nel disegno, oltre che buona parte delle figure rappresentate. Il motivo è presto detto: in alcune zone sono più conosciute le carte con i semi spagnoli, in altre quelle con i semi francesi. A prescindere, ogni tipo di mazzo di carte presente in Italia conta sia carte numeriche sia delle figure.

Nello Stivale le carte fecero la loro apparizione nel corso del XIV secolo, non a caso la prima traccia storica risale alla Firenze del 1377. Queste carte possono essere catalogate in 4 gruppi differenti, dal momento che possono essere di tipo settentrionale, spagnolo, tedesco o francese. A quest’ultima categoria appartengono le carte toscane e fiorentine. Curiosamente, infatti, nella regione della Toscana circola più di un mazzo caratteristico. Le carte toscane sono 40 e a differenze della maggior parte di quelle italiane sono caratterizzate dalla presenza dei semi francesi; ciononostante, le carte numeriche vanno dal 2 al 7. Non si tratta dell’unica particolarità: in alcuni giochi, ad esempio, la figura della donna vale meno di quella del fante.

Nelle tipiche carte da gioco toscane le figure sono rappresentate interamente e vengono realizzate con cura meticolosa. Le loro dimensioni non superano mai i 90 mm di altezza e i 60 di larghezza. Questi mazzi vengono impiegati prevalentemente per le partite a scopa, briscola, tresette o sette e mezzo. La sostanziale differenza tra le carte toscane e quelle fiorentine, esclusiva della stessa regione, risiede nelle dimensioni in quanto le seconde misurano di norma 101×67 mm, rivelandosi quindi un po’ più vistose e ingombranti. Ad oggi, comunque, non è del tutto chiaro perché esistano due mazzi diversi nella stessa regione: ciò che ci è dato sapere è che entrambi venivano utilizzati con costanza fino alla metà del XX secolo.

Se le carte toscane risultano curate nel dettaglio, quelle fiorentine lo sono ancora di più e potrebbe essere proprio questa la ragione per la quale hanno finito col prendere il sopravvento su quelle toscane, che non sono più state pubblicamente negli ultimi 60 anni. Di conseguenza, i mazzi originali si sono guadagnati l’appellativo di “carte toscane vecchie”, che sono state di fatto sostituite da nuove carte toscane, che spesso e volentieri vengono infatti confuse con la loro incarnazione precedente.

Oggi la tradizione delle carte più tradizionali e folkloristiche vive attraverso le manifestazioni popolari che avvengono a livello locale o grazie alle abitudini dei giocatori più avanti con l’età. Anche gli appassionati più accaniti, infatti, si ritrovano ormai sovente a divertirsi in rete. Giocare a distanza è indubbiamente più immediato, le trasposizioni digitali dei grandi classici presentano le stesse regole dei tavoli dal vivo e di conseguenza in tanti cercano consigli sui vari giochi online. Trovare traccia delle carte toscane tra le partite virtuali è praticamente impossibile. Poterle maneggiare solo di persona, dunque, ne impreziosisce il valore.