Carenza medici di medicina generale. Spi Cgil: "A Roccastrada si ripete il problema"

"A Roccastrada si ripete il problema, manca programmazione, basta gestire tutto in clima d’emergenza"

Roccastrada: Neanche due anni fa, partì la lettera-appello all’assessore regionale Simone Bezzini, oggi l’emergenza dei medici di medicina generale è tornata. «Scrivemmo all’assessore il 19 gennaio 2023 – ricorda Erio Giovannelli, segretario Spi Cgil Grosseto – firmando la lettera insieme ad altre 14 associazioni locali. Denunciando una grave carenza di medici di medicina generale e pediatra di libera scelta a Roccastrada. Rimaneva scoperto il paese capoluogo ma anche Torniella e Piloni. Arrivarono le prime soluzioni, tornarono i medici, ma ora di nuovo vanno via, e torniamo allo stesso punto. Ci risulta che a Roccastrada adesso non ci sia neanche un medico, ciò è intollerabile».

«Sappiamo che sia il sindaco Francesco Limatola e la direzione del Coeso si stanno adoperando affinché i disagi dei cittadini, soprattutto quelli più fragili, siano superati. Si rischia però che le prime soluzioni vedano i cittadini dover fare molti Km per vedere il loro medico di famiglia»

«Infatti L’Asl sud-est, per sopperire alla loro mancanza, ha comunicato ai cittadini la disponibilità dei medici di medicina generale che sono a Roccalbegna, Civitella Paganico, Grosseto e Sorano – dice Giovannelli – il territorio di Roccastrada ha una grande percentuale di ultra65enni. Sono previsti dei giorni di disponibilità e un orario in cui questi dottori saranno presenti a Roccastrada in qualche ambulatorio? Viene detto ai cittadini di rivolgersi a loro, ma con quale modalità?».

Una prima soluzione per coprire i territori dove mancano i medici

Lo Spi Cgil Grossto propone una soluzione temporanea. «Siamo consapevoli che la mancanza dei medici di base è un problema reale di tutto il Paese – dice Giovannelli – Come prima soluzione emergenziale per il territorio di Roccastrada proponiamo che ci sia l’attivazione dei medici di medicina generale dipendenti Asl, per coprire i territori dove sono scoperti gli ambulatori. Può essere una prima risposta. Tuttavia non si può gestire ogni situazione in clima d’emergenza».

«Che la situazione fosse critica sia l’Asl che il Coeso, la struttura che coordina la sanità territoriale, lo sapevano già da prima che i medici se ne andassero da Roccastrada – dice Giovannelli – Perché si aspetta che il problema esploda per cercare le soluzioni? La programmazione dovrebbe servire ad aiutare la fase di gestione, ma se basta che un solo medico si sposti per far saltare il sistema, non ci siamo. Cosa dovremo aspettarci quando dovranno entrare in funzione le Case della comunità? Lì i medici di medicina generale saranno centrali».

«Sia più incisivo il ruolo dei sindaci»

«Apprezziamo molto la scelta dell’ordine dei medici – prosegue Giovannelli - che tramite la referente Aft dell’area di Follonica, dottoressa Francesca Bondi, ha dimostrato sensibilità nel garantire un minimo di copertura. Allo stesso modo concordiamo con i vari sindaci che si sono espressi sul tema in questi giorni, da Giacomo Termine (Monterotondo M.mo) a Jacopo Marini (Arcidosso) a Cinzia Pieraccini (Castel del Piano). Con loro concordiamo sul fatto che proprio gli amministratori dei comuni necessitano di un ruolo più incisivo, in primo luogo all’interno del Coeso, per dare risposte migliori ai cittadini dei territori in termine di sanità»

«La scelta di dare le vicepresidenza del Coeso a due sindache delle aree interne come Irene Marconi (Massa M.ma) e Cinzia Pieraccini rappresenta un buon inizio – conclude Giovannelli – Per questo ci auspichiamo che la direzione tecnica e la presidenza del Coeso siano più attive nel prevenire e superare le difficoltà di medicina territoriale. Insieme alla direzione Asl, proprio il Coeso riteniamo che debba avere un ruolo più efficace per ridurre i gravi disagi dei cittadini».