C'era una volta il 110%

Principina a Mare: C'era una volta il residence di Rio Grande in località Principina a Mare, nel comune di Grosseto. Era un luogo tranquillo con ampie zone di verde ben curato, luogo ideale per trascorrere le proprie vacanze in pieno relax. Poi venne in Italia la febbre del 110% ideato, si diceva, per ridare ossigeno alle imprese e all'economia dopo la pandemia. Dopo che alcuni soggetti intuirono che poteva essere un modo per arraffare i soldi dello Stato, incominciò la corsa a registrare alle Camere di Commercio società edili nella forma Srl con capitale minimo di poche migliaia di euro, mettendo in atto, in molti casi, la tecnica del convincimento ad iniziare i lavori indicati dalla normativa, prospettando ai proprietari di immobili singoli o condominiali il miraggio del credito d'imposta come opportunità da sfruttare. A convincere i possibili futuri clienti ci pensarono, su tutti, gli amministratori degli immobili. Il risultato è stato che ci fu il boom delle adesioni al così detto 110%. Così è stato anche per il Residence di Rio Grande. Il risultato generale è stato in molti casi disastroso a causa della cattiva realizzazione dei lavori per scarsa professionalità da parte delle imprese, che hanno appaltato i lavori, e nella sostanza si sono venuti a creare in tantissimi casi forti disagi e svariati danni a carico dei proprietari degli immobili. Rio Grande rientra nella fattispecie di una impresa che riceve l'appalto e concede subito in subappalto ad altra ditta l'appalto ricevuto. Il risultato, ad oggi, è un disastro gigantesco. Non solo ci sarebbe molto da dire sull'esecuzione dei lavori, ma poiché se le ditte non vengono pagate dall'appaltante abbandonano i cantieri e se ne fregano di tutto il resto, i proprietari al 19 di giugno si trovano con le case circondate da impalcature che impediscono, in molti casi, l'accesso negli appartamenti; inoltre i proprietari, invece di vedere i prati verdi si ritrovano ad ammirare gli abbondanti resti di materiale da cantiere, pericolosi perché senza protezione e responsabili di un possibile inquinamento ambientale. Il cantiere non è venuto dal cielo e non è lì per caso: si dice che ci sia un responsabile dei lavori che è contestualmente il responsabile del condominio di Rio Grande. I carabinieri hanno fotografato, forse anche i Vigili e i dipendenti ASL, in quanto chiamati. Credo che ci siano responsabilità evidenti in questa situazione, che sarà una delle tante.

A chi si deve imputare la responsabilità per i danni economici subiti dagli esercizi commerciali, dagli stabilimenti balneari ma soprattutto da tutti i titolari degli immobili, che si sono visti riconsegnare gli appartamenti con i lavori ancora non finiti, con danni subiti anche nelle parti mobili (es. infissi abbandonati sui prati da tempo esposti alle intemperie)? E' vero che se non c'è denuncia nessuno si muove, ma ormai le criticità associate al 110% sono note anche nei deserti del mondo, se ne conoscono i risvolti e molto di più. Tra l'altro si potrebbe ipotizzare anche un danno erariale? Non è escluso, sicuramente vale la pena indagare in modo accurato.

Francesco Donati