Bragaglia (Lega): “Su immigrazione in Toscana Sindaci Pd vedono sistema collassare"

Grosseto: “Come Lega da anni trattiamo il tema dell’immigrazione, chiedendo misure certe su quella clandestina che va a foraggiare un sistema illegale che sulla rotta mediterranea trasporta decine e decine di migliaia di persone ogni anno verso il nostro Paese.

Oggi nella Toscana rimasta, speriamo per poco, uno degli ultimi avamposti della sinistra, peraltro sul tema estremamente ideologica, anche i sindaci del Pd si sono accorti che il modello regionale sta collassando. Sarebbe facile dire ‘ve lo avevamo detto’, ma non sarebbe utile, semmai l’invito è quello a cambiare completamente rotta”. Così il capogruppo della Lega nel consiglio comunale di Grosseto Alessandro Bragaglia, che è anche segretario intercomunale del capoluogo del partito di Salvini, sul tema a fronte dell’arrivo in Toscana di centinaia di migranti spesso destinati ai Cas che non reggono più e che hanno visto la sollevazione di numerosi sindaci, molti dei quali di centrosinistra. 

La gestione dell’immigrazione, ma anche il tema dell’accoglienza – afferma Bragaglia- sono serie e da anni il nostro partito si batte per questo. C’è immigrazione e immigrazione, quella che chiede giustamente asilo perché fugge dalle guerre, limitata a poche centinaia di persone, e quella che punta all’Italia per restarvi o come ponte verso altri paesi dell’Unione Europea che, pur dichiarandosi aperti e critici nei confronti delle politiche migratorie del Governo, in realtà hanno norme in materia ben più rigide di quelle italiane, respingendo, armi in pugno, l’ingresso degli stranieri irregolari dai propri confini, che questo avvenga via mare o via terra”. Il capogruppo della Lega guarda alle politiche che hanno funzionato e a quello che la Toscana ancora rifiuta. “Con Matteo Salvini ministro degli Interni - afferma Bragaglia- i risultati positivi erano stati evidenti, tanto da sollevare le critiche di quelle Ong che con un’Italia attenta avevano visto diminuire a dismisura i propri interventi ben remunerati, fino all’impatto contro la vedetta della Guardia di Finanza da parte di Carola Rackete, diventata poi novella eroina della sinistra e con il processo di Palermo, soprattutto mediatico, contro l’attuale vicepremier che, grazie ad una politica sposata dalla grande maggioranza degli italiani, aveva guadagnato voti e consensi. Adesso anche la Toscana si solleva contro i migranti, soffocata dagli arrivi, ma ancora non ci risulta che il Governatore Giani abbia cambiato idea sui Cpr previsti dal Governo, i centri di permanenza per i rimpatri, a nostro giudizio necessari. Chissà che dietro alla cruda realtà sollevata anche dai sindaci Pd qualcosa in un sistema evidentemente fallimentare, non possa finalmente cambiare”.