Anche la Flai Cgil Grosseto e i pescatori della Maremma, in udienza da Papa Francesco

Più di 4.000 pescatori con le loro famiglie hanno festeggiato con il Papa la Giornata mondiale della pesca.

Grosseto: Sabato 23 novembre, hanno partecipato anche tanti delegati Flai Cgil. Insieme al segretario nazionale Giovanni Mininni e al capo dipartimento Antonio Pucillo, c'era anche una delegazione di Grosseto. Il segretario provinciale Flai Cgil Grosseto, Paolo Rossi, era tra il pubblico insieme ad alcuni pescatori di Orbetello e del Monte Argentario.

Questo incontro ricorrente deve l’origine dal fatto che il primo pontefice, Pietro, era un pescatore e molti dei discepoli, prima di seguire Gesù, vivevano di pesca.

«Per noi è stato molto importante partecipare a questa giornata insieme ai pescatori – dice Paolo Rossi – l’aula Paolo VI di Città del Vaticano si è riempita di persone che condividono un mestiere tanto prezioso quanto a rischio, a contatto con un ambiente sempre più in sofferenza. Tutti sono stati molto attenti alle parole del pontefice».

Il rapporto fra lavoro e ambiente è stato uno dei temi centrali della riflessione di Papa Bergoglio. Alle sofferenze dei pescatori si aggiungono quelle del mare, troppo spesso ferito, inquinato per mano dell’uomo. Il mare non è solo quello di cui beneficiano i turisti che affollano le spiagge nei mesi estivi, è anche lavoro, millenaria fonte di sostentamento per la specie umana, ben rappresentata da chi è qui.

«Il vostro è un lavoro duro – ha ricordato Papa Francesco - che richiede sacrificio e tenacia, di fronte sia alle sfide di sempre, sia a nuovi urgenti problemi, come il difficile ricambio generazionale, i costi che continuano a crescere, la burocrazia che soffoca, la concorrenza sleale delle grandi multinazionali».

Il Pontefice ha ribadito anche come sia inaccettabile veder sacrificare le vite sull’altare del massimo profitto e le sue parole sono accompagnate da un crescendo di applausi. Con un filo di voce, Jorge Bergoglio ha aggiunto: «Non vi fate scoraggiare, anzi dovete alimentare un’altra vostra caratteristica: quella di essere uniti. In mare non si esce da soli. Per gettare le reti è necessario faticare insieme, come equipaggio, o meglio ancora come una comunità in cui, pur nella diversità dei ruoli, il successo del lavoro di ciascuno dipende dagli sforzi di tutti».

«Così la pesca diventa una scuola di vita – ha osservato Francesco - al punto che Gesù la usa come simbolo per indicare la vocazione degli apostoli: ‘Venite con me, vi farò diventare pescatori di uomini».

Anche la bussola del sindacato indica che da solo non si salva nessuno e che la solidarietà fra lavoratrici e lavoratori è l’antidoto a un modello di sviluppo che rischia di essere sempre più insostenibile. «Le parole del Papa hanno indubbiamente toccato tutti i presenti e le loro famiglie – conclude Paolo Rossi – I suoi inviti non finiranno sicuramente inascoltati. La pesca in Maremma è portata avanti soprattutto da piccole e medie imprese, il cui futuro è spesso messo a rischio dalle pratiche scorrette di grandi multinazionali. Un lavoro buono ed equo spetta anche ai lavoratori di questo settore. Meritano dignità e il giusto riconoscimento per il lavoro che svolgono, proprio come ha detto Papa Francesco»