Al via il teleconsulto oncologico tra medici e specialisti del Misericordia

Al via il teleconsulto oncologico tra medici di medicina generale grossetani e specialisti oncologi del Misericordia. Il servizio, primo in Toscana, si estenderà anche alle altre specialistiche e agli ospedali del territorio

Grosseto: Potenziata la rete assistenziale ospedale-medicina generale della Asl Toscana sud est con l'attivazione del teleconsulto tra medici di famiglia e specialisti ospedalieri. Il servizio parte in provincia di Grosseto con l'Oncologia medica del Misericordia, diretta dal dottor Carmelo Bengala ed è il primo in tutta la Toscana a essere strutturato formalmente attraverso una piattaforma informatica che rispetta ogni requisito di sicurezza dei dati e privacy.

Una innovativa modalità di collaborazione tra la sanità territoriale, nello specifico le cure primarie, e la medicina specialistica svolta nei presidi ospedalieri. Da oggi dal proprio medico di medicina generale i pazienti potranno contare sulla possibilità di avere in tempo reale consulenze oncologiche, grazie al collegamento informatico audio/video reso possibile con l'Ospedale Misericordia.

Numerosi i vantaggi in termini di qualità e velocità della risposta di salute adesso garantita. In caso di necessità di un parere specialistico, di approfondimento, il medico può consultare gli specialisti oncologi contestualmente alla visita che sta effettuando, scambiarsi documenti online, e quest'ultimo può fornire un referto finale firmato digitalmente e con valore legale, al pari di una visita in presenza a conclusione del teleconsulto.

Per avviare il teleconsulto, al paziente viene richiesto di rilasciare l'autorizzazione per il trattamento dei propri dati, firmando apposito consenso. Ogni passaggio della procedura resta tracciato dal sistema nel rispetto della tutela della informazioni riguardo la salute dei pazienti.

“Questo progetto è il primo passo per una più forte integrazione tra i professionisti dell'ospedale e il territorio – commenta Simona Dei direttrice sanitaria della Asl Toscana sud est - , mirata a rendere più semplici i percorsi per i cittadini evitando spesso gli spostamenti e trovare le risposte adatte in una delle patologie più delicate per una persona e la sua famiglia. Il rapporto tra medico di famiglia e specialista può accelerare una risposta, sciogliere un dubbio o trovare qualche volta anche una soluzione senza dover ricorrere ad una visita specialistica”.


“Un traguardo importante a beneficio dei pazienti oncologici e un'importante occasione di condivisione tra professionisti – spiega il dottor Renato Tulino, direttore dipartimento Medicina generale della Sud Est – Con il nuovo sistema siamo in grado di garantire un servizio completo e immediato semplicemente rivolgendosi al proprio medico di famiglia. In tal modo il paziente riceve subito un primo parere specialistico e potrà poi essere indirizzato a ulteriori accertamenti in maniera più puntuale, con evidente risparmio di tempo che in ambiti come l'Oncologia sappiamo essere fondamentale, se non vitale. Il teleconsulto sarà poi esteso gradualmente anche alle altre discipline ospedaliere e agli altri presidi del territorio”.


"Il teleconsulto oncologico si pone l'obiettivo di attivare un processo di innovazione nella rete di cura oncologica – afferma il dottor Bengala - Costituisce infatti uno strumento di interazione tra medici di medicina generale e specialisti Oncologi nel contesto dei nuovi setting assistenziali territoriali, previsti anche dalle recenti linee di indirizzo regionali. Scopi del progetto sono migliorare la cura del paziente oncologico indirizzandolo con tempestività, in caso di sospetta patologia, verso il percorso più appropriato, per una rapida presa in carico del paziente da parte del Polo Oncologico, favorire la gestione domiciliare del paziente oncologico, supportare il follow-up non specialistico di pazienti con diagnosi oncologica. Dal nuovo modello di condivisione tra professionisti ci attendiamo benefici riguardo la diminuzione dei tempi di cura del paziente con sospetta patologia oncologica, la riduzione degli accessi ospedalieri e dei ricoveri e un minore ricorso ai trasporti sanitari. In generale quindi il paziente potrà contare su un servizio tecnologico innovativo che influirà positivamente sul suo approccio alle cure e sulla capacità di risposta assistenziale della rete“.