“Accordo geotermia Enel: ripartizione equa delle risorse tra l’area tradizionale e quella amiatina”

Il Direttivo di Energie interviene su questo tema che è uno dei più urgenti per il territorio

Radicondoli: “La nostra posizione è chiara. Chiediamo che si attui un costo del vapore non idoneo a prezzo calmierato, questo era un obbiettivo già presente nel precedente accordo del 2009 e completamente disatteso da parte di Enel. Se non si abbassano i costi della materia prima, per altro non idonea alla produzione elettrica, quindi non sfruttabile da Enel, i giusti investimenti sul teleriscaldamento non saranno serviti a nulla”.

“Bene la proroga per cercare di concludere al meglio l' accordo. Ci sono molte cose su cui Enel, Regione e sindaci devono lavorare. Ci deve essere una ripartizione equa della ricaduta socio economica fra l'area tradizionale e quella amiatina, tenendo conto anche della produzione e dell'impatto ambientale della risorsa geotermica, in particolare per il nostro comune dovrà ricadere quanto pesa. Su questo non intendiamo cedere a compromessi al ribasso”. Così l’associazione Energie del Territorio, che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Francesco Guarguaglini a sindaco di Radicondoli, interviene su uno dei temi clue per il 2025.

“Chiediamo chiarezza a Enel e Regione - osserva il direttivo - in modo che si capisca nel piano industriale cosa si mette sul piatto, senza fraintendimenti e arzigogoli. È una proroga con accordo di 20 anni che non può essere chiusa a cuor leggero”.

“Ci sono degli obbiettivi generali - continua l’associazione - come lo sono lo sviluppo geotermico, posti di lavoro, indotto e opere infrastrutturali generali sulle strade dell' area geotermica (non opere che non sono funzionali all’area): azioni che devono essere lì dentro. Per noi, come opera infrastrutturale, è centrale l'intervento di ammodernamento della SP3 delle Galleraie, dal bivio Tesoro fino al bivio del Casone per circa 4 km”.

“Chiediamo inoltre che si attui un costo del vapore non idoneo a prezzo calmierato, questo era un obbiettivo già presente nel precedente accordo del 2009 e completamente disatteso da parte di Enel – aggiunge il direttivo - Addirittura il costo del vapore non idoneo è passato da circa 3 euro nel 2019 a circa 4 euro nel 2024. Se non si abbassano i costi della materia prima, per altro non idonea alla produzione elettrica, quindi non sfruttabile da Enel, i giusti investimenti sul teleriscaldamento non saranno serviti a nulla”.

“Una nota importante – conclude l’associazione - rispetto a quanto successo nel 2007 2009, in questo accordo c'è un grande assente, ovvero la politica e questo complica e ha complicato le cose. Il nostro sindaco e la nostra amministrazione lavoreranno per trovare un accordo giusto e vantaggioso per i territori e per Radicondoli”.