Sindacato, Andrea Ferretti e' il nuovo segretario della Cgil

Ferretti: «il 2021 è l’anno della ricostruzione. Ma al mondo del lavoro non basterà tornare al 2019. Vanno riaffermate le ragioni della giustizia sociale e della dignità del lavoro». Grosseto: Nella mattinata di oggi, lunedì 18 gennaio, l’Assemblea generale della Cgil ha eletto a scrutinio segreto il nuovo segretario della Camera del lavoro. Si tratta di Andrea Ferretti, 49 anni, nato a Grosseto. Ferretti ha ottenuto il 97% dei voti dei 73 partecipanti al voto: 71 voti favorevoli, 1 astenuto, 1 contrario.

«Quello che abbiamo di fronte – ha detto Ferretti nel suo discorso d’insediamento ai membri dell’Assemblea generale della Cgil – è un anno difficile, nel corso del quale dovremo prima di tutto ricostruire condizioni di equità sociale, perché la pandemia che si è innestata su una grave crisi preesistente non ha colpito tutte le categorie di lavoratori e pensionati allo stesso modo. Ma è chiaro che non ci potremo accontentare di tornare al 2019, a maggior ragione per quanto riguarda il nostro territorio.

Claudio Renzetti.jpegIl fatto che le democrazie liberali stanno andando in crisi perché gli alfieri del capitalismo conservatore stanno scegliendo la sponda populista, come ha dimostrato l’epilogo drammatico della presidenza Trump, ci impone di trovare nuove soluzioni per difendere i diritti di chi lavora. Puntando sulla creatività e la voglia d’innovazione per rompere schemi scontati che danno una risposta alla crisi con l’abbassamento delle tutele e delle retribuzioni di chi lavora.

Per noi della Cgil il bicchiere sarà mezzo pieno o mezzo vuoto, solo in base alla qualità di quel che ci sarà dentro. Ecco perché il 2021 non dovrà essere l'anno del ritorno alla normalità, o perlomeno non a quella normalità a cui ci eravamo troppo rassegnati, ma della ricostruzione che dovrà partire dal lavoro. L’anno del diritto alla salute, del completo disinnesco della disgregazione sociale, della precarietà sconfitta e della sicurezza generale.

La Cgil grossetana ha già tracciato il solco con il congresso di due anni fa. Ma se il solco rimarrà quello, cambierà però la mano che guiderà l’aratro e, inevitabilmente, il modo in cui lo farà.

Già dalle prossime settimane, saremo chiamati a trovare nuove sintesi d’indirizzo politico su temi qualificanti per la difesa del lavoro buono in questa provincia. Dai servizi di pubblico interesse, come quelli ambientale, idrico e sanitario, fino alle scelte di politica industriale.

In questo quadro, siamo convinti che serva più ruolo di regolazione del mercato da parte dello Stato e più Europa presente nella nostra vita quotidiana, al di là delle risorse del Recovery plan. La Cgil è fautrice di un nuovo compromesso sociale tra mercato e lavoro, sulla base della pari dignità tra lavoro e impresa. Con i lavoratori che svolgano un ruolo in fase di progettazione e controllo, nella prospettiva della responsabilità sociale dell'impresa e del lavoro all’interno di una idea di sviluppo equo e sostenibile.

Grosseto e la sua provincia devono ritornare sul sentiero di crescita lungo il quale si sono mosse fino al 2007. La Cgil vuole essere della partita insieme ad altri, favorendo la condivisione delle scelte. A patto che siano fatte nella chiarezza e nell’interesse collettivo. Per questo le sedi della Camera del lavoro diventeranno uno spazio anche fisico di confronto, discussione e condivisione. Aperto a tutte le persone che devono o hanno lavorato per vivere, e che si riconoscono nei nostri valori. Noi ci impegneremo senza risparmio per essere all’altezza del compito che ci attende».