Salute della bocca: Le nuove strategie per tutelare i pazienti anziani
Si è concluso a Firenze il secondo Congresso Nazionale della Società Italiana di Protesi e Riabilitazione (SIPRO). Necessario ampliare i servizi di assistenza e rimodulare l’accesso alle cure.
Firenze: Il sistema sanitario nazionale, le associazioni di categoria e le università scendono in campo per affrontare il problema della salute della bocca negli anziani. Il tema è stato al centro della tavola rotonda svoltasi sabato 18 febbraio a Firenze, all’interno del secondo Congresso Nazionale della Società Italiana di Protesi e Riabilitazione Orale (SIPRO), in programma il 18 e 19 febbraio nel capoluogo toscano. Per l’occasione sono intervenuti il presidente di Senior Italia-Federanziani Roberto Messina, il prof. Marco Ferrari, presidente eletto SIPRO e membro del Consiglio Superiore di Sanità, il presidente della Commissione Albo degli odontoiatri Raffele Iandolo, il presidente Associazione Italiani Odontoiatri Gerhard Seeberger, il vice presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani Valerio Fancelli, la dott.ssa Caterina Perra della commissione sulle fragilità di SIPRO e la prof.ssa Paola Ceruti segretario della società.
Sebbene una buona masticazione sia fondamentale per il mantenimento della salute, in Italia solo il 19% degli over 65 è in grado di sostenere i costi per acquistare una protesi dentale fissa, mentre appena il 34% riesce a comprare quella mobile. Il dibattito si è per questo concentrato sulla corretta gestione del paziente anziano dal punto di vista della salute generale, a cominciare dall’alimentazione e dalla corretta masticazione. A questo proposito, è stato sottolineato come per garantire la salute della bocca nella terza età sia necessaria una rete di servizi di assistenza, che va dalle strutture ospedaliere e sul territorio all’assistenza domiciliare e presso le RSA.
La ricerca e la formazione universitaria stanno dando già da qualche anno segnali positivi, con corsi dedicati ai pazienti anziani, soprattutto fragili, e ricerche mirate a migliorare la diagnosi e la riabilitazione. Più in particolare, gli studi stanno contribuendo a definire meglio le necessità terapeutiche e riabilitative dei pazienti con fragilità e le procedure protesiche che possono far al caso loro, sia per i costi che per le modalità di trattamento. Si stanno inoltre esplorando nuove vie per fornire una risposta ai problemi riguardanti le protesi geriatriche per il paziente fragile, mentre nelle università sono stati introdotti corsi di odontoiatria e protesi geriatrica per dotare i futuri professionisti delle basi per trattare questi pazienti.
Il lavoro in questo campo coinvolge anche i massimi organi scientifici istituzionali: all’interno del Consiglio Superiore di Sanità, il tavolo per l’odontoiatria ha prodotto un documento ora all’attenzione del ministro della Salute Schillaci sulla rimodulazione dell’accesso alle cure odontoiatriche (LEA), con l’obbiettivo di sostenere i pazienti con vulnerabilità sanitarie ed economiche gravi e fornire loro più prestazioni. Le associazioni di categoria e l’ordine stanno infine realizzando progetti e attività di sensibilizzazione dei propri iscritti alle nuove necessità della popolazione, dimostrando la volontà di collaborare per ottimizzare i risultati.