Ritardi ed errori nel recapito della posta

Richiesto un pronunciamento urgente alla responsabile recapiti di Poste Italiane

Roccastrada: Sono decine le segnalazioni pervenute sulla scrivania del primo cittadino Francesco Limatola in questi giorni relative ai disservizi registrati quotidianamente in relazione al recapito della posta nell’ultimo periodo nel territorio del Comune di Roccastrada. Già nei giorni scorsi era partita dal Municipio una prima richiesta di spiegazioni sui ritardi e sulle mancate consegne della posta ordinaria e Poste Italiane aveva motivato i disservizi al periodo delle festività natalizie, nel quale notoriamente il lavoro legato soprattutto alla consegna dei pacchi aumenta considerevolmente. In quella occasione Poste Italiane aveva garantito che il servizio sarebbe ripreso regolarmente nel giro di pochissimi giorni ma oggi, a distanza di una ventina di giorni dalla prima segnalazione, la situazione non è migliorata ed ai ritardi si sommano le errate e mancate consegne.

Raccomandate del tribunale consegnate con due mesi di ritardo, fatture del servizio idrico ed elettrico non consegnate o recapitate già scadute, sono molte le segnalazioni pervenute indistintamente dal capoluogo e da tutte le frazioni, segno evidente che il problema è diffuso sull’intero territorio comunale.

“Per accertarmi di quanto segnalatomi da alcune persone a me vicine – queste le parole del Sindaco Francesco Limatola – ho fatto una rapida verifica interessando assessori, consiglieri comunali e referenti di associazioni oltre che singoli cittadini e nel giro di brevissimo ho avuto riscontri sia rispetto a situazioni personali che rappresentazioni che riguardano intere comunità o frazioni. Ho contattato personalmente la responsabile recapiti di Poste Italiane invitandola a fornirmi celermente un riscontro che mi auguro possa giungere rapidamente e che soprattutto mi garantisca l’efficiente ripresa del servizio. Sarà mia cura tenere informata la cittadinanza sull’evolversi della situazione, significando che se le cose non dovessero normalizzarsi, potremmo procedere anche con azioni legali a tutela di questo importante servizio pubblico”.