Rigassificatore di Piombino: richiesta di impegno per il rispetto delle scadenze

Piombino: Il Prefetto ha pubblicato il 17 febbraio il Piano di Emergenza Esterno (PEE), ai sensi della normativa sui grandi rischi, in relazione alla presenza del rigassificatore nel porto di Piombino. Il Piano stabilisce norme e indicazioni sulle azioni da intraprendere e sui comportamenti da adottare in caso di incidente legato all’attività di rigassificazione.

Tra i vari aspetti trattati, viene definito il concetto di incidente rilevante, ovvero un incendio o un’esplosione di grande entità derivante da sviluppi incontrollati durante l’attività di uno stabilimento soggetto al Decreto Legislativo 150/2015, con conseguenze gravi e immediate per la salute umana o per l’ambiente, sia all’interno che all’esterno dello stabilimento stesso.

Il Piano elenca inoltre:

  • Le sostanze pericolose presenti nel rigassificatore e i possibili scenari incidentali, come flash fire (nuvola di gas infiammabile) e UVCE (esplosione di nube di gas), sulla base del Piano di Sicurezza redatto da SNAM.
  • L’elenco dei soggetti e delle attività situati nelle vicinanze della nave rigassificatrice, da monitorare e avvisare in caso di emergenza.
  • Le principali attività produttive presenti nel raggio di 2 km dal rigassificatore, nonché le aree antropizzate, tra cui Borgata Cotone (1.800 metri), il porto passeggeri (1.100 metri) e il porticciolo turistico (900 metri), quantificando le presenze umane.

Le osservazioni del Comitato Salute Pubblica

Il Comitato Salute Pubblica ha presentato otto osservazioni al PEE, sottolineando che il Piano, basandosi sulle indicazioni del gestore e sul Rapporto di Sicurezza, limita l’area di danno a soli 500 metri. In altre parole, si assume che, in caso di incidente, gli effetti sulle persone e sulle cose si manifesterebbero solo entro un raggio ristretto attorno alla nave rigassificatrice.

Tuttavia, lo stesso Rapporto di Sicurezza riconosce che l’area di danno potrebbe coinvolgere parte del canale di ingresso di navi e traghetti, pur escludendo che questi ultimi possano essere interessati. Su questo punto, così come su altri aspetti critici, il Comitato ha espresso rilievi e richiesto approfondimenti.

Un aspetto particolarmente rilevante è la differenza tra i dati del rigassificatore di Piombino e quello di OLT Livorno:

  • - Per un incidente della stessa tipologia, a Livorno l’area di impatto letale è stimata in 1.103 metri,
  • - A Piombino solo 200 metri.

Il Comitato ha inoltre evidenziato la presenza, entro 2 km, di un altro impianto a rischio di incidente rilevante, e ha chiesto di valutare scenari legati a eventi estremi di origine meteorologica, come quelli già verificatisi a Piombino nel 2022. Tra gli altri elementi da considerare, sono stati segnalati:

  • Il rischio di rinvenimento di ordigni bellici nel porto,
  • L’eventualità di un aereo che possa precipitare sulla nave,
  • Il rischio di collisione con traghetti,
  • Possibili attentati.

Il Comitato chiede quindi che, nell’ambito del PEE, questi aspetti siano adeguatamente approfonditi, poiché il Rapporto di Sicurezza attuale si concentra quasi esclusivamente su incidenti dovuti a malfunzionamenti dell’impianto.

Inoltre, si propone di:

  • - Fornire maggiori informazioni alla popolazione di Piombino e della Val di Cornia sulle procedure da seguire in caso di incidente,
  • - Prevedere misure specifiche per la gestione della popolazione turistica,
  • - Includere le compagnie di navigazione tra i soggetti da coinvolgere nelle procedure di allerta e avviso.

Il rispetto della scadenza per il trasferimento del rigassificatore

Dopo le controdeduzioni alle osservazioni presentate dai vari soggetti interessati, il Piano di Emergenza Esterno diventerà esecutivo e soggetto a periodici aggiornamenti.

Tuttavia, negli ultimi giorni, è emerso il rischio che il rigassificatore non venga trasferito da Piombino entro il 2026, come invece previsto.

Per questo, ci rivolgiamo:

  • Al Commissario Eugenio Giani, affinché si impegni, anche con un pronunciamento del Consiglio Regionale, a far rispettare la scadenza dei tre anni stabilita nell’autorizzazione dell’impianto.
  • All’ISPRA, perché ribadisca la necessità del trasferimento della nave rigassificatrice dopo tre anni, condizione sulla quale si basava il proprio assenso iniziale.
  • Al Sindaco di Piombino, affinché solleciti la Presidenza del Consiglio a mantenere gli impegni presi, considerando che il Commissario inizialmente incaricato del trasferimento non è più legittimato a tale compito per sopraggiunte vicende giudiziarie.

Infine, ci chiediamo: se il Governo non dovesse mantenere gli impegni, quali conseguenze e quali azioni dovrebbero intraprendere l’Autorità Commissariale e l’Amministrazione Comunale per tutelare la nostra comunità e la nostra salute?

Il Presidente del Comitato Salute Pubblica

Aldo Balzano