Polemica infinita, Daniele Brogi risponde: “Grisanti alle sonore sconfitte è abituato”

“Mi rende orgoglioso che mi paragoni ad un' eurodeputata. Io però sono stato il più votato della lista e eletto subito, lei è entrata grazie alla rinuncia di Vannacci”

Massa Marittima: “Mi sorprendono le parole di Luca Grisanti sulla mia uscita dalla Lega, tanto più perché vengono da chi di sonore sconfitte è esperto. La nostra, in un comune mai amministrato dal centrodestra, è una sconfitta che ci stava, visto che la coalizione non era unita, la sua da Sindaco uscente sostenuto da destra e sinistra, peraltro contro un candidato di un unico partito alleato, più che roboante la definirei clamorosa. 

Non capisco, o forse lo comprendo bene, neppure perché esca dal seminato del locale per parlare di tematiche nazionali”. Così Daniele Brogi commenta l’attacco subito da Luca Grisanti della Lega. “Ricordo che mi fu proposto, e non l’ho certo chiesto io, perché da Massa non è la cosa più agevole, di candidarmi a prossimo segretario provinciale della Lega -afferma Brogi- ma erano tempi diversi. Così come mi onora che Grisanti paragoni il mio risultato, che mi ha visto comunque eletto nel mio comune come il più votato della lista Poli Sindaco, a quello di un’ eurodeputata. La confusione di Grisanti però è tale da non distinguere tra chi è stato eletto, e chi non lo era stato, dunque venendo bocciato da coloro che si erano recati alle urne, ed è rientrato dalla finestra grazie alla rinuncia del Generale Vannacci, che ha optato per un altro collegio. 

Peraltro in un comune vicino la Lega ha fatto un gran baccano per delle surroghe, ma in Europa o in provincia vanno bene perché è lei a beneficiarne”. La conclusione di Brogi è netta “Non si preoccupi Grisanti - sostiene ancora- se in me vedeva un avversario alla sua ambizione di segreteria provinciale, io quella non l’ho mai avuta, di fronte alle proposta ci ho riflettuto, ma visto che lui ed altri non sono in grado neppure di comprendere l’insuccesso che la Lega ha avuto a livello locale è normale che alla segreteria io abbia preferito l’uscita. Penso all’assenza dal consiglio comunale di Follonica dopo una vittoria attesa ottanta anni, l’assenza dai consigli delle Colline Metallifere, il ridimensionamento dei consiglieri in Amiata, il flop di Roccastrada e potrei aggiungerne altri, basta contare quanto si è ridotta la presenza Lega sul territorio e non è certo solo colpa delle fuoriuscite, ma di preferenze che sono mancate. Tanto più con un partito che prima aveva una visione chiara del futuro e che oggi si sta chiudendo in un angolo in provincia, in Italia e in Europa. Non è questa la Lega in cui ho creduto e ne ho preso semplicemente atto. Con buona pace di Grisanti e dei suoi che, in un partito ridotto ai minimi termini e ormai abituato agli insuccessi, si godono, grazie alla mia decisione, un momento di visibilità”.