Pinacoteca di Follonica, Di Giacinto replica al PD

Follonica: «L’isterismo del PD follonichese, dopo il mio intervento sulla parabola discendente della Civica Pinacoteca ‘Amedeo Modigliani’ di qualche giorno fa - replica il Consigliere comunale Massimo Di Giacinto -, mi ha lasciato letteralmente sbalordito. In quell’occasione ho descritto cos’era quando è nata nel 1985 e cos’è da qualche anno a questa parte, spiegando che la preferivo prima ad adesso. C’è qualcosa di strano, strampalato o vietato? Suppongo che se ne possa trattare liberamente esprimendo le proprie opinioni, giuste o sbagliate che siano. Il nervosismo e l’astio che trasuda dalla replica del Partito Democratico significa che ho colto nel segno tanto da scatenare le ire del partito di via Portogallo che, tra l’altro, non è il soggetto che ha la responsabilità di gestire uno spazio culturale pubblico come la Pinacoteca di piazza del Popolo.

Il mio interlocutore istituzionale su questa vicenda è l’amministrazione comunale, e non il Partito Democratico, perché non è roba sua! E allora riportiamo la questione sul binario del confronto produttivo, rispettoso delle regole e del pensiero altrui. E’ esatto che le scelte di programmazione delle attività culturali siano di competenza dell’amministrazione comunale, ma il dissenso è altrettanto giusto, e io ho espresso il mio parere dicendo che “la Pinacoteca ha perso la sua caratteristica essenziale diventando un luogo dove ci si fa un po’ di tutto”

Ma non è proprio così? Dal PD mi si spiega che l’interesse e lo sforzo organizzativo si è progressivamente spostato verso la fotografia contemporanea rispetto all’arte visiva tradizionale ritenuta meno attrattiva. Grazie, questo lo avevo capito da solo anche senza la lezioncina, ma chiedo: a qualcuno possono sempre interessare anche le opere di Modigliani, Picasso, Fattori e di tanti altri artisti a livello mondiale che nel passato sono state esposte in Pinacoteca? E poi non può farmi che piacere apprendere dal ‘comunicato democratico’ che durante la chiusura al pubblico causa covid si è approfittato per riordinare e sistemare le opere in caveau per conoscerle meglio, valutarne le caratteristiche e le potenzialità espositive. Però poi le mostre con le opere delle collezioni permanenti fatele: tre, in sei anni abbondanti, sono davvero pochine! Nel caveau ci dovrebbe essere abbastanza materiale, e spero ben conservato, per poterne organizzare qualcuna in più. 

Il PD cittadino sarà tanto buono e generoso da perdonarmi se resto dell’idea - conclude Di Giacinto -, nonostante il severo rimprovero subito, che la struttura culturale di piazza del Popolo da qualche anno è parecchio sottoutilizzata? Spero proprio che torni a essere quella che era ai tempi d’oro. Non succederà ma non si sa mai perché, oggigiorno, tutto può succedere».