Ordine Medici: Stato e Regioni intervengano contro la violenza agli operatori sanitari

Videosorveglianza e arresto in flagranza per gli aggressori. La presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Grosseto, Paola Pasqualini: «Inaccettabile che l'accesso in qualsiasi struttura sia libero: servono più misure di sicurezza»

Grosseto: La presidente dell'Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Grosseto, Paola Pasqualini, interviene in merito ai numerosi episodi di violenza registrati anche negli ultimi giorni ai danni di medici e operatori sanitari in tutto il Paese. 


Un'emergenza dalla quale non è immune neppure la provincia di Grosseto. «L'indignazione, la solidarietà e la vicinanza ai colleghi aggrediti, per quanto doverose e ripetute ormai troppe volte, non bastano. Adesso – dichiara la dottoressa Pasqualini – occorre intervenire con misure concrete che possano consentire agli operatori sanitari di svolgere il loro lavoro quotidiano senza dover essere costretti a rischiare l'incolumità fisica se non addirittura la vita. Uno scenario del quale purtroppo abbiamo riscontro anche nel nostro territorio. Per questo condividiamo l'appello lanciato dal presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, Filippo Anelli, che si è rivolto direttamente al Governo: serve un intervento diretto dello Stato e delle Regioni per introdurre misure e provvedimenti efficaci, anche utilizzando i fondi Pnrr

È inaccettabile che attualmente l'accesso in qualsiasi struttura sanitaria sia libero, senza che vengano adottate le opportune misure di sicurezza, ad esempio sistemi di controllo agli ingressi che impediscano l'introduzione di armi proprie o improprie, come avviene nelle sedi istituzionali o negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. Inoltre sarebbe efficace l'introduzione di apparati di videosorveglianza nelle strutture, sia come deterrente che per identificare con certezza gli aggressori e poter così applicare, entro 48 ore dal fatto, l'arresto in flagranza differita anche quando dovesse essere difficoltoso l'intervento immediato delle Forze dell'ordine. 

In questo caso dovrebbe essere il Parlamento ad estendere la misura anche nei confronti di chi commette violenza contro il personale sanitario. I medici e gli operatori non vanno lasciati soli». Tutti provvedimenti ormai indifferibili. «La continua escalation di episodi di violenza, che coinvolge soprattutto gli operatori nell'ambito dell'emergenza e del pronto soccorso – conclude la dottoressa Paola Pasqualini – sta portando alle dimissioni in massa di tanti validi professionisti esasperati, che vedono svilire il loro lavoro nonostante il massimo impegno quotidiano. E così, giorno dopo giorno, il Servizio sanitario nazionale si ritrova sempre meno adeguato alle necessità dei cittadini e alla salvaguardia del diritto alla salute».