‘Oggi parliamo di …’: l’ultima ghigliottina in Maremma
Rubrica settimanale di approfondimento culturale, storico, educazione civica, scuola e attualità. di Simonetta Baccetti Oggi vi voglio parlare di un fatto storico che riguarda la nostra terra di Maremma …
Oggi possiamo chiamarla, storia, curiosità, percorso storico, il mio intento è quello di raccontare.
Anno 1822, l’ultima volta che è stata utilizzata la ghigliottina in maremma, precisamente il 16 novembre. Qui la domanda sorge spontanea: ma la pena di morte in Toscana non era stata abolita nel 1786 da Leopoldo II di Lorena?
Ebbene si, ma negli anni a seguire la storia ci racconta che fu reintrodotta fino al 1895, questo a causa dei fatti derivanti della Rivoluzione francese. In Toscana vi furono rivolte, e Pietro Leopoldo come “atto di difesa” contro i rivoltosi, ripristinò la pena di morte.
Basti pensare che Ferdinando III, figlio di Pietro Leopoldo, estese anche ad altri reati, come ad esempio gli omicidi premeditati, la pena di morte per ghigliottina.
Sull’uso dell’ultima ghigliottina in maremma, la storia ci narra, della morte della famiglia Tacchia, avvenuta a valle dopo Montepescali, per mano di alcuni banditi chiamati “ banda dei barbieri”, un gruppo di 5 persone pronte a tutto per arricchirsi con i risparmi altrui. La famiglia Tacchia, originaria dell’Umbria, vendeva la carne norcina in maremma. E’ proprio per derubare il ricavato alla famiglia, che la banda decide di ucciderla, durante il viaggio di rientro in Umbria. Il bottino per questo crudele atto fu di duemila lire italiane d’oro e d’argento.
La banda viene catturata dopo molto tempo e sottoposta a processo, che vide la presenza di circa 180 testimoni, il tutto svolto nel Tribunale della Ruota Criminale di Grosseto nel Palazzo Pozzi.
In breve tempo si arrivò alla condanna a morte per tutti gli imputati della banda, ma in seguito, solo Tommaso Ginanneschi, verrà accusato di essere il colpevole della strage, e sarà anche l’unico a salire sulla ghigliottina, la mattina del 16 novembre 1822, in quella che oggi è l’attuale piazza Fratelli Rosselli.
Che ci piaccia o no questa è storia, fa parte della storia di maremma, bisogna anche dire che il ricorso alla ghigliottina, in Toscana, era cosa rara, basti pensare che negli anni a seguire le poche pene capitali, furono nella maggior parte commutate in lavori forzati.
Ma noi maremmani lo sappiamo bene, la nostra terra, questa maremma spesso misteriosa, narra, nasconde, mostra, un passato inimmaginabile, in molti casi nascosto, questa terra che non è più quella descritta da Dante, oggi è diventata … O terra che sei il regno dei colori …