Oggi parliamo di: ... 17 Marzo, Giornata dell'Unità Nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera

Grosseto: Domani 17 marzo si celebra la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. Dopo un difficile e lungo percorso il 17 marzo 1861 viene unificata la nostra bellissima Nazione. 

La ricorrenza di domani è stata istituita come festività civile il 23 novembre del 2012 con la legge n. 222, proprio per promuovere e ricordare valori di cittadinanza al fine di dare forza all’ identità nazionale attraverso la memoria. La storia , gli eventi risorgimentali che tutti conosciamo, hanno caratterizzato l’Unità nazionale, la scelta dell’Inno di Mameli e della bandiera nazionale. 

Come riporta il sito del MIM, questa giornata, “Istituita con l'obiettivo di ricordare e promuovere i "valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile, nonché di riaffermare e consolidare l'identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica", la Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera è una ricorrenza celebrata il 17 marzo secondo quanto previsto dalla legge 23 novembre 2012, n.222”. 

Al grido "VIVA L’ITALIA", riporto il testo del Nostro Inno Nazionale: 

"Fratelli d'Italia L'Italia s'è desta, Dell'elmo di Scipio S'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma, Ché schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un'unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l'ora suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Uniamoci, amiamoci, l'Unione, e l'amore Rivelano ai Popoli Le vie del Signore; Giuriamo far libero Il suolo natìo: Uniti per Dio

Chi vincer ci può? Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Dall'Alpi a Sicilia Dovunque è Legnano, Ogn'uom di Ferruccio Ha il core, ha la mano, I bimbi d'Italia

Si chiaman Balilla, Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò.

Son giunchi che piegano Le spade vendute: Già l'Aquila d'Austria Le penne ha perdute. Il sangue d'Italia,

Il sangue Polacco, Bevé, col cosacco, Ma il cor le bruciò. Stringiamci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò".