Noi per Gavorrano, Vitagliano: “In Italia gestazione per altri diventa reato universale”

Gavorrano: “Da donna e madre non posso che esprime soddisfazione per la recente approvazione della modifica all'articolo 12 della Legge 19 febbraio 2004, n. 40, in materia di perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadini italiani. Il lungo dibattito, prima alla Camera e poi al Senato, ha portato a degna conclusione uno degli argomenti di caratura nazionali al quale ho prestato maggiore attenzione nella mia esperienza istituzionale”. A dirlo è Chiara Vitagliano, consigliere comunale di minoranza Noi per Gavorrano e dirigente provinciale di Fratelli d’Italia Grosseto.

È trascorso poco più di un anno – prosegue - da quando presentai al Consiglio Comunale di Gavorrano una mozione atta a sensibilizzare il mio territorio su una tematica così importante e così attuale. Ricordo ancora l’acceso dibattito che ne scaturì in aula, con un retorico Giulio Querci che mi accusò di salire “sul piedistallo in quanto madre”, elevandomi a suo dire con la mozione sopra a tutto e a tutti nel mio stesso ruolo di madre. Ed ancora il Querci, nell’incredulità generale e forse anche dei suoi colleghi di partito, riferendosi alla maternità arrivò ad affermare che “il padre e la madre sono sullo stesso livello e quindi quello che sente la madre lo sente il padre e viceversa”.

 Lungi da me indagare su possibili o impossibili gravidanze del capogruppo Querci, ma ciò che oggi ci tengo ad affermare è che da questa vicenda qualcuno ne esce sconfitto. Ne esce decisamente sconfitto chi abitualmente si trincerava dietro alla retorica dei 'diritti' per giustificare la pratica dell'utero in affitto. Ancora oggi chi professa questa ideologica menzogna dovrebbe chiedersi perché ci sia una rete mondiale del femminismo che sostiene l'iniziativa dell'Italia e considera il nostro Paese un esempio da seguire.

Con l’approvazione della modifica all'articolo 12, su proposta della deputata di Fratelli d’Italia Carolina Varchi, si arriva finalmente ad affermare che il corpo di una donna non è una incubatrice o ancor peggio un semplice mezzo di procreazione. Tutto questo in perfetta sintonia con la posizione da me espressa in Consiglio Comunale, ma ancor più in perfetta sintonia con il mio sentimento di donna e madre”, conclude Chiara Vitagliano.