Natale descritto da una vecchia grossetana
Cosa era il Natale un tempo ce lo descrive mirabilmente questo post di una vecchia grossetana, Maria Palombo. Talvolta le parole sono più efficaci delle immagini. Maria è una fotografa del ricordo, una specie in via di estinzione. Le dobbiamo riconoscenza. Natale, non tornerà più quello degli anni passati, quando a Natale puzzavi ancora del fritto dell'Immacolata. Quando i regali andavi a farli nei negozi e non li ordinavi su internet. Entravi dentro casa il 24 e usciva il 27 solo chi doveva andare a lavorare. Quando trovavi un bicchiere sul tavolo e dicevi: di chi è questo?! E tutti ti dicevano bevi tanto stiamo tra di noi, invece adesso hai paura pure a bere al bicchiere di tua sorella.
C’era la tombola, il mercante in fiera e le carte per giocare a 31 sempre appoggiate sul tavolo insieme ai vari giochi di società. Manca pure quel parente che quando giochi a tombola, al primo numero dice “ambo”. Quando per giorni si mangiavano i resti della vigilia e di Natale. Quando arrivavano gli ospiti bussavano con i piedi perchè avevano le mani piene di cibo e di regali per tutti. Nessuno doveva rimanere senza regalo.
Oggi i parenti si dimenticano di chi resta da solo alle feste, al posto di una telefonata mandano a tutti gli stessi auguri su WhatsApp... La tovaglia era la stessa da Natale a capodanno, dentro casa c’era sempre qualcuno che masticava, dalle noci al torrone. Santo Stefano tutti volevano stare leggeri con il brodo.... E tutto il resto non te lo mangi?
E le persone care, quelle che non ci sono più? Come può essere un "felice" Natale se sei triste nel cuore? A chiunque chiedi del Natale ti risponde "non lo sento che è Natale". Perché il Natale si sente... Si deve sentire nel cuore prima che nell'aria. Quei Natali non torneranno più ma resteranno nei nostri ricordi.
Ora spero solo nella salute e nella serenità che auguro anche "a te e famiglia".....