Luci e colori di una volta di piazza del Sale

Piazza del Sale. Nell'angolo più accostato alle mura. Negozi, bar scomparsi, inghiottiti dal tempo. Il bar Maiese. Di quella piazza, protagonista di mercati quotidiani, mi pare di sentire ancora il forte sentore del pesce sdraiato sui banchetti , coperto da scaglie di ghiaccio, tra voli di vespe ingolosite. Il sole d’estate a picco, a stento schermato da vecchi ombrelloni dalle stecche di legno e dalla tela colorata a spicchi. Le arselle che si rannicchiano rassegnate nell’acqua della tinozza. Il baccalà appeso e quello a bagno. Il rumore secco delle stadere a fine corsa di pesatura. Le grida rauche dei venditori"..."...è vivo.. donne... compratelo....sennò me ne vado..". 

I commenti salaci delle massaie con le sporte di stiancia traboccanti di verdura e i borselli vuoti. Gli apetti carichi di cassette da frutta che imboccano a tutto gas l'arco di Portavecchia.  Finchè arriva lui. Il camion della nettezza. Che fende la folla lentamente, con rispetto, con due spazzini in piedi sull'asse posteriore come due antichi centurioni romani. Ore tredici. Tutto finito. Suoni e rumori attutiti e scomparsi dentro l'ultimo foglio di carta oleata che avvolge l'ultima fetta di porchetta. Cosa rimane…? La testa del maiale arrostito, solitaria contemplatrice della piazza ormai deserta, che pare quasi sorridere pur non avendo proprio nulla da sorridere ,nel silenzio della torrida mattinata estiva grossetana. 

E poi rimane lei. La piazza. Tra le pozze d'acqua, residuo d'innaffiature scivolate sulla copertura d’alluminio dei banchi del pesce, in mezzo a odori di buono e di andato a male, spiccano incontrastati svolazzi di piccioni ,impegnati a contendersi frammenti di verdura e frutta ammalorata e molliche di pane intrise d’acqua. Le vespe ingorde assalgono bucce di cocomero galleggianti nello sciacquaticcio che scivola nella grata della fogna. Prima che cali il sipario, c’è spazio anche per qualche vecchio gatto randagio alla ricerca di puliture di pesce. La piazza finalmente sonnecchia.

E trascorre. Come il tempo.