Lega, 'Giani effettui chiusure mirate per il Covid su base comunale e non provinciale'

Evitiamo di penalizzare territori che sono a basso contagio” Firenze: “Effettuare chiusure mirate per il Covid sui singoli comuni e non sulle intere province”. E’ questo l’invito e l’indicazione del Gruppo consiliare in Regione della Lega Salvini Premier al Presidente Giani.

“Tra le facoltà del Governatore – affermano dal Gruppo Lega che ha sostenuto una posizione espressa di concerto dalla capogruppo Elisa Montemagni e dal vicepresidente della Commissione sanità Andrea Ulmi- c’è quella di adottare misure più restrittive sui singoli territori rispetto al colore della Regione, così come avvenuto con le province di Siena e Pistoia o con alcuni comuni. Crediamo che la soluzione delle chiusure comunali sia la più idonea, soprattutto perché molte province vedono territori al loro interno molto diversi tra loro e con una differenza, anche sostanziale, nel numero dei contagi.

Ci immaginiamo, tanto per fare qualche esempio, la Garfagnana se comparata alla Versilia, oppure la Valdera con la Val di Cecina, l’Amiata con la Costa Maremmana o con la Valdelsa oppure il Mugello con la città di Firenze. C’è però di più – aggiungono gli otto consiglieri regionali della Lega- se due territori confinanti si trovano in province diverse ed hanno un’incidenza simile di contagi, con la soluzione comunale possiamo chiuderli, quando con quella provinciale invece potremmo trovarci nella situazione in cui si trovino in due colori diversi”. Un invito, dunque, quello che la Lega rivolge al presidente Giani che spera possa essere accolto. “Dietro una decisione di questo tipo – affermano i consiglieri- ci possono essere risvolti importanti, soprattutto a livello economico.

Perché decidere di penalizzare comuni che si trovano in una zona che diventa rossa, quando questi, magari, potrebbero restare in zona arancione o, per contagi, potrebbero addirittura essere gialli o bianchi? Il Governatore faccia un passo in tal senso e torni a ragionare in termini di restrizioni comunali. In fin dei conti, lui, amante della storia locale, sa bene che in quella Toscana le realtà comunali hanno sempre avuto una centralità che, mai come oggi, deve essere riproposta”.