Le compagnie di ventura in Maremma
L’evento è organizzato in collaborazione tra Fondazione Polo Universitario Grossetano, Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena, Associazione Archeologica Maremmana ed Innocenti Editore. La presentazione sarà a cura della Presidente dell’Associazione Archeologica Maremmana Giuseppa Maria Scollo Abeti e del Magistrato Fabio Maria Gliozzi.
Grosseto: L’autore Fabio Mangiavacchi, architetto, introduce così il tema che svilupperà nella conferenza: “Lo studio muove dall’analisi delle strutture ancora conservate del castello di Cotone e, sulla scorta di precedenti rilievi e ricognizioni, procede verso un’ipotetica ricostruzione tridimensionale dell’insediamento. Ma è una vicenda testimoniata dalle cronache trecentesche ad alimentare la parte più corposa del lavoro: nel 1386 il Cotone subì la devastazione per mano di Spinello Tolomei e delle sue bande mercenarie. Partendo da questo traumatico episodio l’indagine descrive la nascita e l’affermazione delle compagnie di ventura nell’Italia del XIV secolo, per poi focalizzarsi sul racconto delle disastrose gesta dei soldati di mestiere in Maremma e dei molti luoghi e castelli che ne risultarono coinvolti: Campagnatico, Paganico, Gerfalco, Montorio, Castell’Ottieri, Marsiliana, Porrona, Sasso d’Ombrone, Castiglioncello Bandini, Montorgiali, Cinigiano e la stessa Grosseto.
La ricerca mette in evidenza come il nostro territorio – al pari e forse ancor più dell’area senese - costituisse uno tra gli obbiettivi preferiti delle formazioni irregolari: il gran numero di greggi e mandrie transumanti rappresentavano una vera e propria manna per le masnade dei venturieri e, oltretutto, le vaste lande scarsamente popolate e poco presidiate militarmente agevolavano la predazione ed offrivano rifugi protetti e lunghi soggiorni in tutta sicurezza.
Le vicende narrate sono quattro e risultano in qualche modo paradigmatiche delle diverse declinazioni del fenomeno: la prima è dedicata alla compagnia del Cappello - una formazione di matrice italiana, nata quasi casualmente durante la guerra tra Pisa e Firenze - che nel corso della sua effimera esistenza fu in grado di suscitare non poche inquietudini e, soprattutto, ingenti danni alla popolazione locale; la seconda si concentra sulle “imprese” del famoso condottiero/imprenditore John Hawkwood che, nei tanti anni di fulgida e altamente remunerativa carriera, ebbe frequenti punti di contiguità con la nostra terra; la terza prende in esame la compagnia dei Bretoni - forse la più feroce brigata trecentesca giunta in Italia – che, seppur frazionata in mille rivoli sparsi per la penisola, non mancò di scorrere e devastare la pianura maremmana facendo base sulle pendici dell’Amiata; la quarta e ultima narrazione si dilunga sull’ ”epopea” di Spinello Tolomei, nobile senese ed esemplare rappresentante di una classe magnatizia ribelle e sovversiva, che fece della Maremma il campo di battaglia del suo personale e ostinato conflitto con la madrepatria.”
L’ingresso è libero e gratuito