La rivoluzione degli anni ‘60: sguardi di donne sull’arte. Conversazione con Ersilia Agnolucci
Conversazione con Ersilia Agnolucci
Montemerano: Se la scoperta e la rivalutazione delle artiste è stata una costante della seconda metà del Novecento, nel campo della critica dell’arte le figure femminili sono state meno conosciute e apprezzate. “Eppure la loro presenza è stata significativa anche in questo mondo”, sostiene Ersilia Agnolucci, docente di storia dell’arte, che sabato 23 marzo alle 18 terrà una conversazione all’Accademia del libro-Biblioteca comunale di Storia dell’arte di Montemerano: La rivoluzione degli anni 60: sguardi di donne sull’opera d’arte. “Hanno avuto una componente in più di passione, di coraggio e di radicalità”, dice Ersilia Agnolucci, che ha scelto tre di loro, Carla Lonzi, Lea Vergine e Lara-Vinca Masini. “Tutte e tre personalità d’eccezione, hanno stretto legami con i più importanti artisti del loro tempo e il loro pensiero si è rivelato prezioso per ricostruire la ricchezza delle relazioni, delle idee e degli scambi che hanno nutrito il dibattito e la pratica dell’arte di quel periodo”.
Lea Vergine, nata a Napoli ma vissuta a Milano, critica militante, compagna del designer Enzo Mari, è stata sostenitrice e studiosa dei nuovi linguaggi visivi: la body art e l’arte povera. Negli anni Ottanta ha scritto L’altra metà delle avanguardie, 1910-1940, pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche. Lara-Vinca Masini, fiorentina, con una formazione di storica dell’arte, nel 1964 fonda il Centro Proposte e organizza rassegne itineranti, in cui arte, architettura, musica elettronica e poesia dialogano tra loro. Poi, un museo a Livorno e la Biennale di Venezia del 1978… Tutti i suoi libri e i suoi archivi sono al Centro per l’arte contemporanea Pecci di Prato, che le ha dedicato la mostra Lara Vinca-Masini, La memoria del futuro (prorogata al 5 maggio 2024).
Ha una storia del tutto diversa Carla Lonzi, situata sul crinale tra l’avanguardia e la nascita del movimento femminista in Italia. Anche lei fiorentina migrata a Milano, critica d’arte e curatrice di mostre, compagna del pittore e scultore Pietro Consagra, con cui nel 1967 si trasferisce a Minneapolis. Pubblica nel 1969 Autoritratto, colloqui al registratore con tredici artisti italiani. Particolarmente importante il dialogo con l’artista Carla Accardi. In questo dialogo comincia a delinearsi la presa di coscienza femminista attraverso l’autocoscienza”. Con la stessa tecnica, registra con Consagra la fine della loro storia d’amore, arrivata ormai alla fine. Lascia la critica d’arte per diventare attivista ed editrice, con i quaderni di Rivolta femminile. Oggi Carla Lonzi è molto rivalutata per il contributo che ha dato al pensiero delle donne con il suo Sputiamo su Hegeldel 1970, ripubblicato e ristudiato dalle nuove generazioni.