La Maremma terra di pastori. Pastorelli: "Siamo all’apocalisse"

Grosseto: "L’eccessiva presenza di predatori sta mettendo in ginocchio la pastorizia, gli allevatori sempre più stressati per tale presenza vivono il loro lavoro in modo angoscioso, essendo i lupi sempre più confidenti nei confronti dell’uomo, per cui con facilità si avvicinano non solo agli ovili ma anche alle abitazioni." A sostenerlo è la presidente del Comitato Pastori di Italia, Mirella Pastorelli, la quale in data odierna (1/11/2024 Ndr) ha ricevuto una telefonata dall’allevatore N. M., la cui azienda si trova nel comune di Paganico. L’allevatore tra la rabbia e la disperazione ha informato la Presidente di aver ricevuto la visita di un branco di lupi, nella prima mattinata, i quali hanno dilaniato una pecora e tre risultano disperse. "L’allevatore - continua Pastorelli - che ama il proprio lavoro non riesce più a sostenere le spese visti tutti i danni procurati dai predatori, per questo motivo sta ipotizzando di chiudere, visto che coloro che dovrebbero tutelare il diritto al lavoro, lo stanno togliendo in nome della sacralità riconosciuta al lupo".

Situazione non diversa si sta verificando in località Albinia a dirlo è l’allevatore Farina Luigi, il quale ha investito nella propria azienda, perché ama questo lavoro trasmesso da generazione a generazione. "Ultimamente Luigi sta vivendo tragicamente il suo lavoro a tal punto, che la notte va a controllare se il gregge ben costruito all’interno dei recinti è tranquillo e non ha subito visite sgradevoli. Una situazione - afferma la presidente del Comitato Pastori di Italia - che non può andare avanti. Tanta è la paura dovuta alle continue aggressioni che subisce nell’arco della settimana con perdite che vanno da uno a due capi. Tale motivo lo costringe a far pascolare il gregge la mattina fino alle 12,00, custodito dai cani e in sua presenza. Alle 12,00 i capi vengono chiusi nel recinto per evitare che succeda il peggio, anche se il lupo non ha remore a scavalcare il recinto. Una situazione insostenibile che porta solo danni perché se il gregge non pascola e non si nutre di erba il latte risulta meno genuino e la sua resa è inferiore".

"La Maremma terra di pastori, sta perdendo la sua connotazione solamente perché manca il coraggio a chi ha il dovere di trovare soluzioni ad un problema, che sta distruggendo la filiera casearia, anello fondamentale per la produzione del Made in Italy" - conclude la presidente del Comitato Pastori di Italia, Mirella Pastorelli.