La grossetana Elisabetta Artuso nella squadra del presidente della Fidal Stefano Mei

Grosseto: Una carriera di mezzofondista chiusa nel 2011 con la maglia della Forestale. Poi anni da allenatrice e da dirigente, con una presenza sui campi di atletica che è andata crescendo di anno in anno. Ora per la grossetana Elisabetta Artuso - 8 volte campionessa italiana sugli 800 metri e anima del “Grifone Meeting” che nel 2024 si è trasferito insieme a lei in Piemonte - arriva un nuovo incarico nazionale.

Nell’organigramma della Federatletica per il nuovo quadriennio, infatti, Artuso compare infatti come “manager di settore” per l’area medica, la velocità e gli ostacoli. Un triplice impegno operativo, dopo il mandato da consigliere federale dal 2021 al settembre scorso. Un periodo segnato da risultati straordinari, culminati nelle cinque medaglie d’oro all’Olimpiade di Tokyo e dalla crescita di alcuni straordinari come Nadia Battocletti, Leonardo Fabbri, Larissa Iapichino e Mattia Furlani. «Sono sempre stata nel mondo dell’atletica con ruoli diversi – racconta Artuso – Il primo meeting di Castiglione della Pescaia l’ho organizzato nel 2003, quando ancora gareggiavo e già avevo iniziato ad allenare. Praticamente facevo tutto quello che faccio adesso, ma ero ancora un’atleta in attività con diverse maglie azzurre assolute. Questo nuovo incarico mi riempie di entusiasmo: è una cosa nuova per l’atletica, ma già presente negli altri sport di vertice».

Il “manager di settore”, negli obiettivi della Fidal che Stefano Mei potrà governare fino al 2028, è una figura che avrà il compito non sempre facile di ottimizzare le risorse. «Non è soltanto una questione economica – spiega Artuso, che alla laurea in Scienze Motorie aggiunge una specializzazione in Management dello Sport – Da oggi i capisettori responsabili delle varie discipline dell’atletica italiana potranno pensare soltanto delle questioni tecniche relative all’allenamento e alla programmazione. Io e i miei due colleghi, Ottaviano Iuliano e Tito Fiorenzo Tiberti, ci occuperemo di tenere i contatti con i funzionari della Fidal che gestiscono i viaggi, la logistica e l’ottimizzazione delle risorse economiche. Noi, con la nostra esperienza, saremo a supporto delle esigenze degli atleti e di tutte le loro necessità, sempre e naturalmente sotto la supervisione del DT Antonio La Torre e dei suoi collaboratori della direzione tecnica».

Il presidente Mei ha un passato da atleta di vertice: gli appassionati lo ricordano soprattutto per la medaglia d’oro sui 10.000 metri agli Europei di Spalato 1985, quando precedette sul traguardo Alberto Cova e Salvatore Antibo, regalando all’Italia un incredibile en plein sul podio. Non è un caso se, per questo nuovo ruolo, Mei si sia rivolto a professionisti con un passato sul campo: Iuliano è un ex quattrocentista che oggi gestisce il Gruppo Sportivo dei Carabinieri; Tiberti, ex fondista ha già svolto un ruolo simile con gli azzurri della corsa in montagna ed è stato nel gruppo delle figure individuate dalla Fidal per l’organizzazione dei Campionati Europei di Cross del 2022 nel parco torinese della Mandria.

«Ci sono questioni in cui un ex atleta ha una sensibilità molto spiccata su cosa serve ai capi settore e conosciamo le esigenze di chi gareggia. Se gli atleti preferiscono svolgere gli allenamenti collegiali su una pista piuttosto che su un’altra, noi comprendiamo che non sono capricci ma esigenze tecniche reali e magari preventive agli infortuni».

Tra i settori che Artuso dovrà gestire c’è anche l’area medica. «Forse la più importante e la più delicata – continua –, perché riguarda tutti gli atleti azzurri. Con il medico federale Andrea Billi e con i suoi vice Maria Rosaria Squeo e Dino Petrucci collabora una squadra di fisioterapisti e di addetti al recupero funzionale. Il mio ruolo è quello di semplificare le cose: se un atleta ha bisogno di sottoporsi a un esame io devo organizzare la cosa nel modo più veloce ed efficiente possibile».

Quello del “manager di settore” è un ruolo che richiede conoscenze tecniche e capacità diplomatiche. «Ufficialmente cominciamo a gennaio – dice Artuso, in questi giorni impegnata anche nell’organizzazione del Cross Internazionale della Mandria, in programma il 19 gennaio a Venaria Reale (TO) – Ma i primi incontri informali con Filippo Di Mulo, Vincenzo De Luca e il dott Billi e Petrucci, responsabili della velocità, degli ostacoli e componenti dell’area medica, sono stati molto positivi. L’atletica sta vivendo un grande momento, abbiamo tutti voglia di lavorare al meglio».