La Famiglia Addams diverte al Teatro Moderno

Grosseto: Un grande show il musical “La Famiglia Addams” che è andato in scena al Teatro Moderno, Grosseto, il 4 aprile scorso.

Si tratta della produzione italiana del grande successo di Broadway del 2010 che ha versioni in molte altre lingue, essendo stato venduto in molte nazioni.

La produzione originale de “La Famiglia Addams” è una commedia musicale con musica e testi di Andrew Lippa e libretto di Marshall Brickman e Rick Elice.

Lo spettacolo è basato sui personaggi de The Addmas Family creati da Charles Addams nei suoi disegni a vignetta singola, che rappresentano una famiglia americana con una strana affinità per tutto ciò che è macabro.

Sebbene esistano numerosi adattamenti cinematografici e televisivi del lavoro di Addams, questo musical è il primo spettacolo teatrale che ha vinto diversi premi ed è anche stato candidato a due Tony Awards.

Dopo una prova a Chicago nel 2009, il musical ha debuttato a Broadway, New York, nell'aprile 2010, per proseguire con un tour nazionale e poi internazionale, in paesi come Brasile, Svezia, Russia, Filippine, Perù, Messico, Francia, Sud Africa, Ucraina e Regno Unito.

In Italia la premiere è stata a Milano nell'ottobre 2014. Il cast includeva Elio e Geppi Cucciari nei panni di Gomez e Morticia, i costumi dello stilista Antonio Marras, regista Giorgio Gallione e traduzione e adattamento di Stefano Benni.

Questa nuova produzione del 2023, a cura della Compagnia della Corona, vede un cast completamente diverso e nuovi testi.

Sul palco del Teatro Moderno di Grosseto lo spettacolo è stato molto piacevole, il pubblico ha applaudito molte volte a scena aperta, in particolare a seguito delle canzoni. Molti i ragazzi presenti.

Gli attori bravissimi tutti, anzitutto per capacità recitativa, perché sanno anche cantare e danzare, veramente delle bellissime voci. Il numeroso cast era composto da: Andrea Rodi, Barbara Corradini, Antea Galli, Pasquale Gramegna, Guido Turchi, Luca Benini, Barbara Bertoni, Luca Gallo, Alessio Zampa, Luca Mazzamurro, Leonardo Pesucci, Lara Moretto, Silvia Ghirardini, Mattia Baldacci, Riccardo Ciabò, Mattia Cavallari, Paride Scocco, Federico Bassolino, Valentina Vetrone, Tania Mantellassi, Giorgia Morana e Valentina Fabbretti.

Per la regia e traduzione di Salvatore Sito, lo spettacolo propone coreografie di Silvia Raschi, direzione musicale di Rosa Sito, scene di Davide Amadei, costumi di Silvia Lumes, light design di Matteo Risi, sound design di Nicola Pacetta, video design di Simone Montella e make-up a cura di Enea Bucchi.

In questa riduzione teatrale il cugino Itt è ridotto a fare accoglienza e una piccola scena iniziale, mentre Mano ha solo un breve ruolo nel video animato di apertura e chiusura.

La scenografia è sicuramente un capolavoro, infatti, ha ricevuto alcuni premi. Basata su concetto multimediale, in scena si intersecano video e cartoni animati con elementi di scena notevoli, un tendone proietta lo zio Fester che va sulla Luna, un grande schermo per i video, la foresta del parco in notturna.


L’ambientazione della storia è la villa di famiglia degli Addams, collocata nel Central Park di New York.

La Famiglia Addams organizza il raduno annuale di tutti i membri della famiglia (vivi, morti e indecisi) per celebrare cosa significhi essere un Addams. La figlia, Mercoledì, invita a cena il suo nuovo fidanzato, il normale Lucas Beineke, e i suoi genitori, Mal e Alice. Si tratta di un nuovo amore, si pensa al matrimonio, che apre alla ragazza una nuova prospettiva di vita. I Gomez sono preoccupati di questa novità e la mamma si oppone fortemente all’invito, ma alla fine accetta.

Alla cena tutti si comportano in modo un po’ anomalo, i Beineke sono persone normali da cartolina e vestono di giallo, mentre gli Addams adorano il nero e il macabro. Alla fine della cena sarà fatto il cosiddetto Gioco, ovverosia Obbligo o Verità (Verità o Pegno secondo le traduzioni ndr), un gioco dove bisogna bere e dire la verità, oppure si paga pegno.

Il figlio minore, Pugsley, ha paura che la sorella se ne vada e lo lasci solo. Perciò, ruba l’Acrimonium alla Nonna (una sostanza che rende arrabbiati e cattivi quando si parla) e lo versa nella coppa usata per il gioco, ma la sorella salta il turno e lo beve mamma Beineke.

Seguirà una serie di incomprensioni e litigi fra tutti i personaggi, ma alla fine l’amore trionfa sempre.

La storia è una scusa per ragionare sui concetti di normalità e di sincerità e le loro connessioni. Gli adulti Beineke che hanno perso le idee giovanili, Gomez che nasconde alla moglie il matrimonio, e poi però rinfaccia a Morticia di essere diventata come sua madre, la Nonna che non si sa chi sia.

Cos’è la normalità? I Beineke che vestono di giallo o gli Addams che vestono di nero? In questo spettacolo tutti ripetono questo mantra. Siamo quel che siamo a seguito delle nostre esperienze di vita, ci evolviamo modificando la nostra vera natura, i nostri desideri, i nostri sogni. Alla fine siamo insoddisfatti e la nostra insoddisfazione ci porta a scontrarci con gli altri, ma se impariamo ad accettarci per quello che siamo, impariamo anche ad accettare gli altri.

La normalità è un tema tornato prepotentemente di moda di recente, da che proprio dagli USA arrivano idee che guardano al passato negando il futuro agli altri, forse perché espresse da persone anziane con la vista corta e insensibili agli altri.

Alla fine lo spettacolo ha convinto e divertito molto, nonostante le due ore mezzo di durata, passate velocemente, e l’inevitabile perdita di brillantezza nelle traduzioni delle canzoni che sempre accade.

È stato uno spettacolo divertente per tutti.