I giovani toscani a colloquio con Josep Borrell

Al teatro La Compagnia di Firenze il confronto con gli studenti con tante domande e risposte. Per il vicepresidente della commissione europea “L’Europa è soprattutto pace, ma non basta. Se vogliamo sopravvivere serve più unità”. Il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo: “L’Europa è il nostro sogno e il nostro futuro”.

di Cecilia Meli

Firenze: Oltre trecento ragazzi, provenienti da tutta la Toscana, si sono confrontati  venerdì 6 maggio, con Josep Borrell, alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della commissione europea. È stato un confronto a tutto campo, in cui gli studenti hanno rivolto domande sul funzionamento delle istituzioni europee, sul monitoraggio dei bilanci, sugli obiettivi, ma anche sulle strategie adottate dall’Europa nella guerra russo-ucraina e sulle possibilità da parte dei paesi europei di affrancarsi dalla dipendenza dalle fonti energetiche russe.

Sono stati dunque i giovani i protagonisti dell’iniziativa al teatro della Compagnia di Firenze, dal titolo “Generazione Europa. I giovani toscani incontrano Josep Borrell”,  organizzata dal Consiglio regionale della Toscana e dalla commissione Politiche europee e relazioni internazionali in occasione della  Giornata dell’Europa,  che si celebra il 9 maggio.

L’evento, moderato dalla giornalista Simona Bellocci, si è aperto con l’inno europeo suonato al violino da Veronika Dunyak, giovane ucraina che è dovuta fuggire dalla guerra, che ha trovato rifugio in Toscana e che adesso studierà al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze. Nel teatro sono poi risuonate le parole del già presidente del Parlamento europeo David Sassoli, scomparso lo scorso gennaio, che esortano a “conoscere meglio l’Europa, perché quando la conosciamo ci rendiamo conto di non poterne fare più a meno”. L’attuale presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, con un suo messaggio, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa.

Il primo a intervenire in apertura dell’incontro, per portare i saluti, è stato il presidente della commissione regionale Politiche europee e relazioni internazionali Francesco Gazzetti. “Questo incontro è un tassello del lavoro che la Commissione sta portando avanti per coinvolgere i ragazzi toscani nella discussione sull’Europa e il suo futuro, e la risposta dei giovani è stata straordinaria” ha detto.  “Parlare di Europa senza ascoltare le nuove generazioni sarebbe un esercizio sterile e inutile, per questo abbiamo messo i giovani al centro di tutto, con l’obiettivo anche di ridurre le distanze tra i territori e le istituzioni europee”.

La vicepresidente segretaria della Commissione Anna Paris ha ricordato come il 2022 sia stato proclamato l’anno europeo dei giovani e come dunque “le istituzioni abbiano deciso di porsi all’ascolto delle loro esigenze, che sono alla base del Next Generation Eu, il piano di ripresa europeo”.  “Per questo la Commissione ha deciso di interpellare voi ragazzi – ha spiegato - e chiedervi che cosa è per voi l’Europa, per raccogliere proposte e modalità per attivare la trasformazione del nostro continente”.

Il vicepresidente della Commissione Giovanni Galli ha commentato che “oggi siamo davvero davanti a una svolta, che potrebbe rappresentare un significativo cambiamento del ruolo della comunità”. “L’equilibrio mondiale sta cambiando in tempi molto rapidi – ha proseguito -. La globalizzazione è ormai un dato di fatto.  Se vogliamo non subire logiche egemoniche come quelle cinesi, indiane, russe, americane, cioè se vogliamo che la nostra identità venga difesa e che, al contempo, possa rappresentare un modello di convivenza civile e di benessere socio economico nel mondo, allora non c’è altra via se non quella di rafforzare le istituzioni europee, così che, da una scatola burocratica, si trasformi in una vera e concreta espressione politica e di comunità”.

La parola è poi passata al presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo. “Questa è la vostra giornata – ha detto ai ragazzi che affollavano il teatro -. L’Europa è il nostro sogno e il nostro futuro e soprattutto l’Europa siete voi”. “Noi tutti siamo i figli di settanta anni di pace, che è stato il più grande dono regalato dall’Europa unita, un sogno di libertà di cui dobbiamo essere tutti non solo testimoni ma anche custodi, e dovete farlo soprattutto voi – ha aggiunto -. Pensavano che le devastazioni, le vite spezzate appartenessero a un passato remoto e invece la guerra della Russia contro l’Ucraina ci fa rivivere tutto questo. In Ucraina è in gioco il destino dell’Europa, per questo dobbiamo guardare al futuro e lanciare un messaggio di speranza”. Le istituzioni europee, ha spiegato ancora il presidente, hanno saputo dare risposte coraggiose ad emergenze come la pandemia e la guerra. “Siamo in una nuova fase per l’Europa – ha concluso -: dobbiamo solo non essere indifferenti e non voltarci dall’altra parte”.

Josep Borrell ha voluto, all’inizio del suo intervento, ribadire un concetto da lui giudicato “fondamentale”: “Se ci domandiamo che cos’è l’Europa, dobbiamo rispondere che l’Europa è soprattutto la pace, la pace tra noi europei. La guerra non è più nel nostro immaginario collettivo e questa è una grandissima novità, perché non era mai successo prima”. “Ma la pace non è abbastanza – ha spiegato ancora -. C’è bisogno di più Europa perché se non diventiamo più forti rischiamo di non sopravvivere con quello che è il nostro stile di vita, unico al mondo: abbiamo libertà politica, coesione sociale e prosperità economica”. Per questo, ha aggiunto, ci sono passi avanti da fare e sforzi per essere uniti, basti pensare ad esempio al fatto che la spesa per mantenere in vita 27 eserciti di altrettanti paesi europei è quattro volte maggiore di quella della Russia e certo non altrettanto efficace. “Se non proseguiamo nel rafforzamento dell’unità europea fra qualche anno voi giovani sarete in difficoltà. Dunque il vostro lavoro è quello di chiedere ai vostri governi maggiore unità” ha concluso.

Dopo un lungo momento dedicato alle domande dei ragazzi e alle risposte di Borrell, i saluti finali sono stati affidati al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Abbiamo chiara l’esigenza di avere un’Europa più forte – ha commentato – e dobbiamo avere chiaro come l’Europa sia già in mezzo a noi. Se pensiamo al bilancio della Toscana per i prossimi anni, vediamo che dai fondi europei ci sono stati destinati 7miliardi e 300milioni di euro per garantire servizi, diritto allo studio, strade, opere pubbliche, mentre complessivamente le risorse date dal governo italiano sono inferiori, ammontano a 6miliardi e 600milioni. Anche la normativa è per il 70 per cento di derivazione europea”. “Ora è necessario un ulteriore salto di qualità – ha aggiunto Giani – altrimenti ci aspetta il declino”.

A margine dell’iniziativa, il vicepresidente del Consiglio regionale Marco Casucci ha sottolineato che il messaggio proveniente da questa giornata “è il bisogno di un’Europa più forte e più unita” e che “i toscani sono sempre stati avanti nelle idee di civiltà, di libertà e di unione”.

L’incontro si è concluso con la consegna a Borrell, da parte dei rappresentanti delle istituzioni toscane, della pubblicazione “Cara Europa ti scrivo” che contiene oltre cento messaggi degli studenti toscani alle istituzioni europee, e del Pegaso alato, simbolo della Toscana.