Giovani Democratici Orbetello: "Un atto grave e prepotente quello minacciato dall'Amministrazione"
Orbetello: «Il Verbale di deliberazione della giunta comunale nr. 244 del 06-08-2024 è un atto superfluo, grave e prepotente formalmente minacciato dalla nostra amministrazione che potrebbe persino configurare danno erariale nella misura in cui esponga il nostro comune ad affrontare spese processuali inutili e potenziali risarcimenti». Ne sono convinti anche i Giovani Democratici di Orbetello.
«È lo stesso ordinamento giuridico italiano - dice Matteo Porta - ad affidare alla pubblica amministrazione i precisi doveri di efficacia, efficienza ed economicità, che si traducono in un uso diligente delle risorse economiche; e se è vero come è vero che la “diligenza” in questo senso è rimessa all’interpretazione soggettiva, è altrettanto vero che alla stessa interpretazione soggettiva è rimessa la valutazione della reputazione, dell’onore, o dell’immagine che si sostiene essere stati violati nella delibera in oggetto. Ma in questo caso il corto circuito risiede nel fatto che gli stessi soggetti che si ritengono violati della propria immagine o reputazione agiscono sotto mentite spoglie per conto del comune (ed attingendo alle risorse pubbliche) per fini ed interessi personali, cantandosela e suonandosela approvando appunto a maggioranza una delibera fortemente discutibile.
Si ritiene altresì che in un momento così difficile per il nostro Comune, a tutto si poteva pensare fuorché a denunciare i propri concittadini, rendendo ancora più manifesta la difficoltà in cui si trova questa amministrazione, consapevole di non avere più il consenso elettorale e dimostrando uno stile machiavelliano tale per cui il fine (di rimanere sulle proprie poltrone) giustifica i mezzi.
Sulla base di ciò e richiamando l’art. 21 della Costituzione, secondo cui tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con ogni mezzo lo ritengano opportuno, si auspica un immediato dietrofront da parte di un’amministrazione che sembra davvero aver perso il senso della misura».