Giordana Giordini interviene sul tema della sicurezza del settore orafo

Arezzo: “Dopo l’ultimo episodio di rapina ai danni della Italiana Horo, siamo grati al Prefetto, Dott.ssa Maddalena De Luca, che ha raccolto le nostre istanze e ci ha convocati mercoledì prossimo insieme al Comandante dei Carabinieri di Arezzo, Dott. Claudio Rubertà, al Questore Dott.ssa Maria Luisa Di Lorenzo e al Comandante provinciale della Guardia di Finanza Dott. Walter Mazzei, anche loro al nostro fianco per permetterci di continuare a vivere serenamente ed operosamente come abbiamo sempre fatto - dice Giordana Giordini, Presidente della Sezione Oreficeria e Gioielleria di Confindustria Toscana Sud e neo Presidente della Consulta Orafa di Arezzo –. La Dott.ssa De Luca, che ha convocato a più riprese tavoli tecnici alla presenza delle associazioni di categoria per monitorare il tema della sicurezza nelle aziende orafe, ha chiesto al Ministero dell’Interno di implementare il numero di uomini a presidio del territorio. L’ultimo episodio di rapina ai danni della Italiana Horo dimostra la disinvoltura e sfrontatezza dei malviventi, che hanno agito in pieno giorno aggredendo il titolare e un dipendente con spray urticante e mettendo a segno il colpo con un ingente bottino. Noi imprenditori non possiamo contrastare azioni di questo tipo. Abbiamo dotato le nostre aziende di ogni tipo di allarme, sistemi di videosorveglianza all’avanguardia e dissuasori agli ingressi, ci siamo attrezzati con una vigilanza privata ulteriore da utilizzare come presidio notturno, ci siamo organizzati con gruppi Whatsapp per un aggiornamento costante e capillare ma ci troviamo del tutto impotenti di fronte a simili episodi violenti che testimoniano l’aumentata pericolosità del territorio in cui viviamo e lavoriamo con le nostre aziende, le nostre famiglie ed i nostri dipendenti. Gli strumenti di difesa passiva di cui dispongono le aziende orafe non possono sostituire l’ordine e la sicurezza garantiti dalle forze dell’ordine. I dati parlano chiaro: 9 episodi di furti e rapine nei soli primi 6 mesi di quest’anno, 7 nel 2023, 3 nel 2022. A fronte di questa evidente escalation e del disperato sforzo con il quale tentiamo di difenderci è fondamentale che lo Stato intervenga senza indugi con uno speciale rafforzamento del presidio del territorio che blocchi l’ulteriore crescita e radicalizzazione dei fenomeni malavitosi”.