Gianni Baldi, vicepresidente del Circolo Pattinatori, racconta il bronzo azzurro Mondiali di Novara
Grosseto: «La nostra nazionale è cresciuta, i ragazzi sono stati impeccabili. Rimane il rammarico per non aver conquistato un metallo più pregiato ma c’è la soddisfazione di aver giocato alla pari con chiunque». Il dottor Giovanni Baldi, vicepresidente del Circolo Pattinatori Grosseto, commenta così l’avventura ai mondiali di hockey Novara, nei quali ha avuto il ruolo di medico sociale delle tre rappresentative, Seniores, tornata sul podio con una medaglia di bronzo a distanza di 21 anni, Juniores e femminile.
«L’avventura mondiale – prosegue Baldi - è stata divertente e professionalmente interessante. Con la prima squadra, guidata da Alessandro Bertolucci, abbiamo sinceramente sperato in qualcosa di più, anche se alla fine il bronzo può essere considerato un ottimo risultato. Abbiamo giocato alla pari contro tutti, mettendo in mostra un gruppo quadrato, disposto al sacrificio. Rispetto a due anni fa gli azzurri hanno creduto di più nelle loro capacità e neanche la Spagna, contro di noi, non ha dominato La partita più difficile è stata alla fine quella con la Francia. Rimane un po’ di rammarico per la semifinale persa con l’Argentina, ma alla fine le quattro semifinaliste erano le migliori in assoluto, anche se i francesi erano fisicamente tosti».
Per Gianni Baldi quello di Novara è stato il secondo mondiale: «Non posso giudicare dal punto di vista tecnico, ma i nostri portacolori mi sono sembrati più uomini e consapevoli delle proprie possibilità. Si sono allenati sempre con impegno e tanta passione, favoriti dall’ambiente di Novara».
Il vicepresidente biancorosso Baldi ha anche seguito le altre due formazioni che si sono cimentate nella rassegna iridata in Piemonte: «La formazione femminile ha fatto anche troppo, ha lottato ma non poteva competere con le altre selezioni. Tra l’altro l’Italia ha dovuto fare a meno di una delle sue migliori giocatrici, che gioca nel campionato portoghese, quella che ha un contratto in Spagna ha giocato continuamente con le infiltrazioni e una giovane promessa, classe 2007 ha dovuto fare i conti con pallinata in faccia che l’ha costretta ad addirittura ad andare dal dentista».
«I ragazzi della Juniores sono ancora acerbi – sottolinea il medico sociale delle nazionali - c’è da lavorare molto nei prossimi anni, ma la stoffa sicuramente non manca. Del gruppo titolare, ha giocato in serie A1 solo Colamaria, gli altri avevano esperienze giovanili, di serie A2 o B. Il Mondiale per loro è stato comunque un gran trampolino di lancio, che dovrà spronarli a lavorare sempre di più se vogliono davvero diventare dei campioni.
Personalmente sono stato benissimo - conclude il vicepresidente del circolo pattinatori la manifestazione è stata organizzata benissimo e anche dal punto di vista del pubblico c’è stato un afflusso superiore a quello che ci si poteva attendere: le partite dell’Italia hanno sempre fatto registrare il tutto esaurito (con punte di 3.700 paganti), un grande entusiasmo. Per quello che riguarda il mio lavoro, sono stato sicuramente agevolato dal fatto di giocare in casa e gli atleti hanno beneficiato anche dalla presenza di un nutrizionista che, con la collaborazione dell’hotel che ci ospitava, ha garantito un’alimentazione corretta, bilanciata e molto buona».