Poste Italiane: in provincia Grosseto è possibile richiedere online documenti utili per Isee 2025
Gavorrano, Consiglio comunale aperto sulla crisi Venator
Sottoscritta dagli amministratori, dall’assessore Marras e dai parlamentari locali la lettera al Cda dell’azienda
Gavorrano: Consiglio comunale aperto sulla crisi Venator si è tenuto stamattina a Gavorrano. "Il prossimo passo - scrive la sindaca di Gavorrano, Stefania Ulivieri - aprire il tavolo di crisi in Regione e dopo portare la vicenda all’attenzione del governo".
Sabato 11 gennaio si è riunito il Consiglio comunale aperto a Gavorrano sulla crisi Venator. All’assise hanno preso parte oltre ai sindaci e ai consiglieri di maggioranza e minoranza degli enti locali, il viceprefetto aggiunto Michele Bray, i parlamentari del territorio, gli onorevoli Marco Simiani e Fabrizio Rossi, la senatrice Simona Petrucci, l’assessore regionale all’Economia e al Turismo, Leonardo Marras, il presidente della Provincia, Francesco Limatola, i sindacati e Confindustria Toscana Sud.
Nel corso dell’incontro è stato reso noto il testo della lettera aperta indirizzata al Consiglio di amministrazione di Venator Italy per affrontare la grave crisi che coinvolge lo stabilimento di Scarlino. La lettera è stata firmata da tutti i sindaci, dal presidente della Provincia, dall’assessore Marras, dai parlamentari Rossi, Simiani e Petrucci.
"Con questa iniziativa, annunciata al Puntone lo scorso 31 dicembre - spiega la sindaca - le istituzioni del territorio esprimono una ferma richiesta di chiarezza e azioni immediate per salvaguardare l’impianto, i lavoratori e l’intero territorio. «Come pubbliche amministrazioni – si legge nella lettera – abbiamo fatto tutto quanto era nelle nostre possibilità per sostenere l’azienda: decisioni difficili, interventi rapidi e misure che pensavamo indispensabili per garantire un futuro all’impianto. Ma oggi ci troviamo di fronte a una situazione di profonda incertezza, con la mancanza di un piano industriale chiaro, continui rinvii e un preoccupante silenzio sul futuro di Venator». La crisi non riguarda solo i dipendenti diretti dell’azienda, ma anche le famiglie legate all’indotto e l’intero tessuto economico e sociale della Maremma. Le ripercussioni, sottolineano i firmatari, toccano il PIL provinciale e mettono a rischio la stabilità di un’intera comunità".
La lettera rivolge un appello forte e deciso al CdA. «Se Venator intende continuare a operare, deve dimostrarlo ripristinando l’attività produttiva, reintegrando i lavoratori e investendo sul futuro del sito. Se invece l’azienda intende abbandonare il territorio, lo dica chiaramente e si impegni a facilitare l’ingresso di nuovi attori pronti a investire e rilanciare l’impianto. In ogni caso, Venator dovrà farsi carico della bonifica del sito per restituirlo al territorio nelle condizioni originarie». Gli amministratori sono determinati a difendere il futuro della Maremma e dei suoi cittadini: «Non accetteremo ulteriori attese o promesse disattese. Ora è il momento di agire, con responsabilità e trasparenza. Pretendiamo un incontro con i vertici aziendali nella sede di Scarlino per discutere il futuro di questo impianto e della nostra comunità». Questo appello è un richiamo all’unità e alla determinazione: istituzioni, cittadini e imprese lavoreranno insieme per garantire che il territorio non venga lasciato indietro. «La nostra forza è nell’unione: non arretreremo di un passo fino a quando non avremo risposte chiare e soluzioni concrete per salvaguardare l’economia, il lavoro e la dignità della nostra terra».
E già sono stati annunciati i prossimi passi: la Regione aprirà il tavolo di crisi e successivamente la vicenda sarà portata all’attenzione del governo. Gli amministratori stanno attuando con concretezza e celerità ogni azione possibile per tutelare i lavoratori e il territorio.