Frugando nei ricordi: i carrettini delle bibite e del caffè alla stazione dei treni

Oggi sono spariti dalla stazione ma una volta erano una presenza fissa. I carrettini delle bibite, del caffè e generi vari.  Mentre tu non potevi attraversare i binari, il carrettino, spinto dal ragazzotto di turno, lo faceva disinvoltamente, addirittura pochi secondi prima dell’arrivo del treno. Durante la breve sosta era tutto un tendere di mani dai finestrini, un prendere gazzose, birrini e aranciate, un incassare banconote e fare resti.

Il treno cominciava a muoversi al fischio del capostazione e l’ultimo avventore, quasi al volo, accaparrava l'agognato panino avvolto nel'immancabile fazzoletto di carta. Mentre le luci dell'ultimo vagone del treno scomparivano in lontananza il carrettino, stancamente spinto dal ragazzotto con il grembiule, riattraversava i binari e finiva in sosta solitaria in un angolo della stazione, vicino a un binario morto.  In attesa dell’arrivo del prossimo treno.

Tanti ragazzotti grossetani, prima di diventare barman provetti e titolari di esercizi propri, hanno spinto quel carrettino lungo le corsie parallele ai binari. Un lavoro duro ed estenuante ma soprattutto un'esperienza che li ha formati, insegnando loro a rapportarsi con i bisogni, anche quelli voluttuari, della gente.