Film Cortellesi: "non vuol dare lezioni di rivincita ma esaltare tenacia e coraggio della donna"
Delia è un personaggio fuori epoca ma talmente attuale che non te ne accorgi. Si potrebbe cominciare da qui. Si potrebbe pensare che abbia fatto un viaggio a ritroso nella storia alla ricerca del punto di partenza. Andare ancor più indietro non avrebbe avuto senso Perché la rivoluzione femminile in Italia parte proprio dal voto alle donne. Sono certo che per molti spettatori la scena della moltitudine di donne che si accalcano sulle due scalinate è rimasta incomprensibile, almeno fin quando la comparizione dei seggi elettorali e delle schede di votazione non ha rivelato che l'apoteosi delle vicende narrate dal film risiedeva proprio in quell' evento catartico.
Le donne italiane votano per la prima volta nella storia di un paese da sempre a indirizzo patriarcale. Il voto è il primo gradino di un riscatto sociale della donna che troverà poi nell'epoca repubblicana altri momenti significativi, anche se occorrerà attendere molti anni prima che vengano certificati. La legge sullo scioglimento del matrimonio, la legge sull' aborto e lo Statuto dei Lavoratori. Il voto del 1946 fu un enorme risultato per l'elettorato passivo femminile, non altrettanto per l'elettorato attivo. Su 556 deputati le candidate donna elette nell'Assemblea Costituente furono solo 21. Ma quel che dobbiamo ricordare come straordinariamente significativo fu il salto di qualità.
Il film certifica che la donna, sia pur timidamente, sia pur con enormi difficoltà, si affaccia per la prima volta da protagonista sul palcoscenico della commedia della vita dove sino a quel momento si erano esibiti solo attori uomini. A certificarlo ci pensa la straordinaria regia della Cortellesi con tante immagini ma soprattutto con una di significativa eloquenza d'immagine. Il marito manesco, pervenuto con l'intenzione di dare nuovamente sfoggio della sua supremazia patriarcale, viene ripreso lungo la scalinata dove appare bloccato e impossibilitato a risalire fino a raggiungere il consueto bersaglio delle sue sopraffazioni perché imbottigliato nello stuolo di donne entusiaste e plaudenti per lo straordinario evento di cui sono protagoniste.
La rivincita della moglie sopraffatta? Assolutamente no. Il film non vuol dare lezioni di rivincita ma esaltare la tenacia e il coraggio di una donna che ha finalmente raggiunto traguardi di consapevolezza e che, pur di salvaguardare certi valori in cui crede nonostante tutto, come la famiglia e i figli, anziche' indirizzarsi in un percorso di ritrovata liberta' di scelte a riscatto di tutto ciò per cui si è sin qui sacrificata ed è stata umiliata, individua in uno scambio muto di smorfie e sorrisi con la figlia un proprio personale momento di vendetta sotto lo sguardo da sconfitto e dubitativamente rassegnato del coniuge.