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Falusi: 'Il sindaco censura l'argomento anche al Consiglio comunale'
Massa Marittima: "Dopo quasi 15 mesi dall’insediamento del CdA - si legge nella nota di Paolo Mazzocco ex consigliere CdA Falusi, Fiorenzo Borelli lista Massa Comune e Luciano Fedeli PCI Colline Metallifere -, due minuti e mezzo è il tempo dedicato dal sindaco per la situazione del Falusi". Nell’ultima seduta, alla sollecitazione di Fiorenzo Borelli che chiedeva al primo cittadino perché non vi erano comunicazioni in merito, il sindaco prima ironizzava con un “vi siete sbizzarriti e sapete già tutto”. Borelli tentava di incalzare Giuntini chiedendo perché non era stato rispettato l’impegno di relazionare ogni 3 mesi ed il sindaco replicava con il solito metodo di aggirare gli ostacoli.
“Allo spirare dei 3 mesi – rispondeva - c’è stato il primo lockdown, poi il 2020 è andato come sapete”. Giuntini affermava inoltre che nessuno delle opposizioni avesse mai chiesto nulla sul Falusi e chiudeva ricordando che il Consiglio di amministrazione dimettendosi non può più relazionare.
"L’unica informazione che Giuntini fornisce - si legge ancora nella nota di Mazzocco, Borelli e Fedeli - è che sta attendendo la convocazione in Regione per parlare del tema e dopo l’incontro saranno comunicate al consiglio le decisioni.
Il tutto in due minuti e mezzo nei quali levato il tempo di intervento di Borelli, quello delle battute prima e delle giustificazioni poi, si riduce ad una manciata di secondi nei quali il sindaco comunica al consiglio che la sorte del Falusi si decide altrove e non in consiglio comunale.
Quello a cui si è assistito – affermano Paolo Mazzocco e Luciano Fedeli - è qualcosa di indefinibile, tra il ridicolo e l’irresponsabile anche se questo atteggiamento è ormai prassi nota del primo cittadino: ironia, scarico di responsabilità e decisioni dettate da altri sono le risposte che sa dare.
Poteva essere fatto un consiglio online con il CdA o richiedere, da parte di Giuntini, una relazione scritta da condividere, invece nulla. Ma Giuntini temeva che sarebbero venute fuori le numerose note, i tentativi di contatto, le richieste e le proposte alle quali non è stata mai data risposta tanto che i consiglieri del Falusi, per non diventare capro espiatorio, hanno deciso collegialmente di rimettere il mandato ricevuto.
La storia si ripete, così come nella precedente consiliatura tutto è finito sulle spalle di Poli e del CdA.
Infatti dopo le elezioni del maggio 2019 la nomina del nuovo consiglio del Falusi non avvenne nei 45 giorni previsti dalla legge e alla metà di settembre ci risulta che il presidente decaduto Poli scrisse a Giuntini informandolo che il CdA non poteva più procedere neppure per l’attività ordinaria. Non solo ma Poli sollecitava il Sindaco di provvedere al rinnovo per dare seguito alle proposte avanzate in accordo con l’amministrazione comunale, per evitare ulteriori perdite economiche e difficoltà all’istituto.
Anche allora passarono 3 mesi e il nuovo CdA venne nominato solo dopo la sollecitazione del Difensore Civico Regionale che richiamava il sindaco ad ottemperare e rispettare le norme minacciando, in caso di ulteriori ritardi, il commissariamento.
All’inizio di marzo il CdA si è dimesso in blocco e Giuntini avrebbe dovuto nominare un commissario, applicando norme e buon senso perché le dimissioni erano da tempo state annunciate, ma lui ha preferito ancora andare per la sua strada dimenticandosi che la democrazia non è stare sopra un albero ma è soprattutto ascolto, confronto e partecipazione ed è anche ammettere limiti ed errori, perché in gioco - concludono - ci sono lavoro e servizi di un bene importante per la comunità come rappresenta l’Istituto Falusi, un bene pubblico e non un circolo privato".