Emergenza sangue, l'amministrazione ci mette la faccia: Invitiamo i giovani a donare

L'appello dell'Avis: «Necessari più permessi per i volontari che lavorano»

Orbetello: «Donare il sangue come impegno sociale e civile, un gesto semplice che si traduce in una forma di volontariato veramente importante» a dirlo è l'assessore alla cultura e turismo del Comune di Orbetello, Maddalena Ottali, che si presta come testimonial d'eccezione per l'attività dell'Avis di Orbetello, presieduto da Stefano Angioloni.

«Ringraziamo l'assessore – dice Angioloni – per l'impegno alla sensibilizzazione sull'importanza di donare. Di sangue, infatti, non ce n'è mai abbastanza e, nonostante il numero dei nostri donatori sia in costante aumento, l'emergenza sangue non si arresta. Sono moltissimi i malati che usufruiscono di trasfusioni in day hospital e, nell'ultimo periodo, per esempio, con l'incremento dei malati oncologici – dato non solo locale, ma regionale – abbiamo bisogno di una maggiore quantità di piastrine».

Donare è un gesto semplice, ma chi lavora incontra ostacoli sempre maggiori: «Il problema – chiarisce il presidente Avis lagunare – non è il numero di donatori ma la frequenza delle donazioni. I nostri donatori riscontrano delle grandi difficoltà a ottenere permessi per poter venire a donare, nonostante siano pre isti. La criticità principale che viene imputata al mancato nulla osta è la carenza di personale, sia per le imprese private che nella pubblica amministrazione. Da parte nostra facciamo un appello affinché i datori di lavoro dimostrino maggiore sensibilità e lascino più libertà ai loro dipendenti donatori».

«Sono rammaricata – sottolinea Ottali – di aver compreso soltanto in età adulta di quanto sia importante donare il sangue. Credo che le Istituzioni per prime debbano dare il buon esempio e invitare i cittadini a prestare attenzione a un bisogno fondamentale al quale si può rispondere con un gesto semplice e di grande amore. Entrando nel centro trasfusionale dell'ospedale di Orbetello, ci si rende conto che donare è un gesto che fa bene sia a chi lo riceve che a chi lo compie ed è per questo che invito i giovani del nostro territorio a fare questo grande gesto di altruismo e di inclusione».

All'assessore fa eco il dottor Luigi Destefano, medico responsabile del centro trasfusionale lagunare: «Sono sempre meno i giovani che scelgono di donare – spiega – e invece è importantissimo il ricambio generazionale. Tutti possono donare tra i 18 e i 60 anni, purché siano in buono stato di salute e la prima donazione può essere effettuata a qualsiasi età, purché il peso non sia inferiore ai 50 chili e non il donatore sia esposto a fattori di rischio che possano compromettere la salute del ricevente».

Chi si reca al centro trasfusionale deve compilare un questionario che viene valutato dal medico che seleziona i donatori: «In base ai risultati della visita e degli esami di laboratorio – aggiunge il dottor Destefano – si valuta o meno l'idoneità. Gli uomini possono donare 4 volte l'anno, le donne 2 e l'intervallo minimo tra una donazione di sangue e l'altra è di 90 giorni. C'è anche la possibilità di donare plasma e piatrine ma è un'eventualità che si deve discutere tra medico e donatore».

«Donare – conclude il medico – significa dare una parte di sé agli altri e, in questo caso, significa privarci di una piccola parte di noi stessi per salvare vite».